Come ho già detto, non sono un agonista, quindi la mia appartenenza ad una squadra è puramente formale, ed al momento non sono tesserato presso nessuna società sportiva.
Ecco la mia storia di ciclista:Ho iniziato tardi a praticare il ciclismo e la mia prima squadra è stata ovviamente il GS Casal Cermelli, erano gli anni ’70 ed allora la mia grande passione era la musica e la bici la lasciavo un po’ in disparte, correndo solamente nei mesi estivi e dopo il militare e una colossale cotta da bici, (qui il racconto La Pastiglia) ho deciso di abbandonare definitivamente il ciclismo, dedicandomi solamente alla musica.
Dopo il mio addio al celibato e la nascita del primo figlio, vedendo che la pancia della mia consorte si era sgonfiata dopo il parto, mentre la mia continuava ad essere abbastanza ingombrante, decisi, in una giornata di settembre nei primi anni ‘90, di rispolverare la vecchia bici e riprendere a pedalare. E memore di quello che riuscivo a fare anni prima, mi sono fiondato a tutta su per la salita di Alice Belcolle da Cassine e poco prima di Riccaldone, con il cuore a mille ed i crampi allo stomaco ho dovuto fermarmi a rifiatare. seduto su di un muretto a secco, sconvolto dalla fatica e pentito di avere spinto a tutta senza avere il minimo allenamento, ho trovato conforto in un grappolo di uva moscato bianco e riprese le forze e la ragione, sono tornato a casa senza completare la salita. Da allora, poco alla volta, ho continuato ad allenarmi e sono tornato ad iscrivermi al Gi Esse Casal Cermelli , al quale seguirono la Polisportiva Roccagrimalda ed il Pedale Godiaschese.
Le ultime due maglie indossate ma senza avere una iscrizione alla società, sono quelle del Tempo Libero A.M.A.G. l'azienda dove lavoravo e quella della Teamoverall Cycling Team alla quale con la collaborazione di Giuseppe Gugliermero (ex Presidente del G.S. casal Cermelli) ho costruito il sito web.
Tutto qui
La bici da corsa è per me un mezzo comune di trasporto, la utilizzo nei mesi estivi per andare al lavoro e tutto l'anno per puro divertimento. Amo le lunghe distanze e per questo motivo ho abbandonato le uscite di gruppo, che un tempo praticavo con assiduità. Ho messo da parte sia le scorribande del sabato pomeriggio, con i ragazzi della Familiare di Alessandria, che i giri tranquilli della domenica mattina con i Brik del negozio Olmo, per dedicarmi quasi esclusivamente ad escursioni che molte volte superano i 200 km. Unici compagni che hanno la mia stessa caratteristica ed abbinano il senso di avventura, con la forza di resistenza, sono gli amici di sempre Marco e Sara. Con loro, oltre a fare lunghi giri, faccio anche lunghe chiacchierate, scoprendo salite e strade nuove. Non percorro tantissimi km in un anno, non sono come l’amico Livio che riesce anche a farne 36.000 in un anno, io rimango tra gli otto ed i nove mila km annui ed ultimamente, causa il lavoro e altri impegni, esco in bici mediamente 4 o 5 volte al mese ma quando sono in bici, ci sono per tutto il giorno.
- Ad oggi il giro più lungo che ho realizzato è stato di 374 km, 5 Luglio 2017, risalendo la valle del Tanaro I giri delle Valli: Valle Tanaro
- Il dislivello massimo raggiunto è stato di 4482 metri, ad 11 Settembre 2018 sul èercorso della randoneé di Arquata Scrivia Anteprima Randomario 2018
- Il maggior tempo pedalato è di 14 ore 52 minuti e 28 secondi, sempre il 5 Luglio 2017. I giri delle Valli: Valle Tanaro
- La pendenza più elevata invece l’ho trovata sulla via Vecchia per Capanne di Marcarolo, 21% ed un fondo stradale pessimo che mi ha rovinato un copertoncino nuovo di zecca. Campo Ligure: le salite nascoste
- Il giro più duro, sono più di uno e rimangono quelli incompiuti, che, per diversi motivi mi costringono ad abbandonare il progetto. Upega: tre valli, Belbo, Tanaro e Bormida, Mai contraddire il destino
- Quello più bello, non esiste, ogni escursione possiede un proprio fascino, una propria storia, unica per bellezza e difficoltà.
- La vetta più alta raggiunta con partenza e rientro a Casal Cermelli, è il radiofaro del Monte Lesima, supera i 1700 metri sul mare ed offre una veduta stupenda sulle valli circostanti. 39x26: Monte Lesima
Spesso nel viaggio di rientro, soprattutto quando il giro sfiora o supera i trecento km, mi chiedo cosa mi spinga ad affrontare tanta fatica, tanta salita, tanta strada e mi riprometto di appendere la bici al chiodo e non usarla mai più ma poi, dopo il rientro, la doccia, il riposo, sono pronto a ripartire per un’altra avventura.
Il primo giro superiore ai trecento chilometri, è stato Casal Cermelli-Alassio-Casal Cermelli nel 2011 ad agosto, partito per scommessa e seriamente intenzionato a raggiungere Alassio, dove mio fratello Francesco trascorreva le ferie, non sapevo se sarei riuscito a rientrare ma avendo un appoggio sicuro sul posto, avrei potuto fermarmi e ripartire il giorno dopo per casa. Il viaggio di sola andata o di solo ritorno, lo avevo già fatto, passando per il Melogno ed è lungo circa 142 km. Questo di andata e ritorno nello stesso giorno è stato duro, il primo lungo, al quale ne sono seguiti tanti altri. La mia ambizione sarebbe poter superare i 400km in un unico viaggio. Ci sono arrivato vicino ma non ci sono mai riuscito, spero prossimamente di poter sostituire le ultime righe di questo scritto con un commento positivo al proposito.
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Superare i 250 km! Parecchi anni fa, quando sentivo i commenti di ciclisti esperti che raccontavano di percorsi superiori ai 250 km, pensavo che per me sarebbe stato impossibile raggiungere e superare certi traguardi. Poi con il passare degli anni mi sono avvicinato sempre di più a questi chilometraggi e ora riesco a compierne due o tre all’anno. Le zone di escursione sono comprese tra le Prealpi Biellesi con Oropa, Panoramica Zegna e Galleria di Rosazza oppure la Riviera ligure ed il suo entroterra con Chiavari, Borzonasca, Passo Ghiffi compreso il Melogno. Strade bellissime che lasciano dentro una soddisfazione tale, da cancellare ogni traccia della fatica sopportata per compierli.
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Ultimamente supero queste distanza abbastanza agevolmente, tempo fa, su giri di questa portata ero solo, ora invece riesco a farne qualcuno con Sara e Marco, amici di vecchia data della Polisporiva Roccagrimalda, la mia veccia squadra. Con loro ho affrontato il Monte Fasce dal versante di Genova, con rientro da Cornua e Scoffera. Certi viaggi fatti in compagnia sono fantastici, e sembra che durino di meno rispetto a quando li faccio da solo. Queste distanze sono quelle più appaganti per me, perché riesco ad arrivare a casa senza essere troppo stanco ed in tempi accettabili compresi tra le sette e le 10 ore, trovando il tempo di fare qualcos’altro nel resto della giornata, non solo, “andare in bicicletta”.
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E’ quasi normale, per me superare i 150 km sfiorando i 200, nel 2014 l’ho fatto per 17 volte, in sei, sette ore riesco a sbrigarli, nei casi con molta salita magari anche otto ore ma sono giri relativamente rapidi durante i quali riesco a raggiungere la Langa cuneese, Savona, salite come Naso di Gatto e il Monte Negino. Il giro del mare classico con Sassello, Albisola e Turchino è di questa portata. Anche in questi giri trovo la gradita compagnia di Marco e di Sara e spesso assieme andiamo a cercare strade insolite e meravigliose.
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Tanti i giri di questa portata eseguiti durante l’anno, molti di questi in compagnia di gruppi affiatati come quelli della Familiare o Le Ruote Libere, di solito sono giri veloci, in molti casi nella stagione estiva sono “i giri del giorno dopo”.Si, il giorno dopo aver compiuto una escursione lunga è probabile che il giro sia di riposo e venga compreso in queste distanze, senza forzare, con poca salita per scaricare un po’ le gambe dalla fatica del giorno prima.
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- Alto Monferrato Acquese Sab-25-Gen-2014
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Sono i giri della fretta, di quando ho un impegno improrogabile ma voglio comunque pedalare un po’. possono essere i primi giri invernali, del sabato e della domenica, per sfuggire alla nebbia e alla ricerca di un po’ di sole, quelli con gli amici dei Brik di Olmo, oppure sono quelli eseguiti dopo il lavoro o quelli che “rubo”, nei giorni che mi vedono impegnato con la reperibilità, dove continuo a girare “sul ponte”. Il ponte è quello del Bormida sulla SP 185 e fa parte del circuito Casal Cermelli, Castellazzo, bivio ponte Bormida appunto e Casal Cermelli, 13 km da fare almeno 8 o 9 volte, non è divertente ma sempre meglio che pedalare sui rulli.
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- Giro della Befana Mer-06-Gen-2016
- Immerso nella nebbia Sab-26-Dic-2015
- La Cappelletta di Masone Sab-24-Ott-2015
- La strada dei serbatoi Dom-12-Apr-2015
- Pallido sole Dom-16-Nov-2014
- Castellania-Sant'Agata Sab-08-Feb-2014
- Novi, Iride, Cappellette Sab-12-Gen-2013
- A spasso con Walter Dom-02-Dic-2012
- Strappi, strappetti e rampigni Dom-29-Apr-2012
A volte i giri si accorciano, ma quelli al di sotto dei 50 km. sono molto pochi ma capita, per scarsità di tempo, poca volgia di pedalare, temperature troppo fredde, impegni improvvisi oppure forature, cadute, imprevisti, di dover interrompere il giro in bicicletta. Di solito c'è poco da raccontare sui percorsi corti ma a volte qualcosa di ineressante salta fuori comunque.
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Per raggio d’Azione, intendo il territorio sul quale mi muovo in bicicletta, con partenza ed arrivo quasi esclusivamente da Casal Cermelli, con distanze che variano, tra i pochi chilometri dei giri attorno a casa, fino a raggiungere distanze ragguardevoli e che spaziano verso tutti i punti Cardinali, ed in tutte le regioni confinanti con il Piemonte, esclusa la Valle d’Aosta, troppo lontana per essere raggiunta in bicicletta comprendendo anche il viaggio di ritorno ma ci sto’ pensando, magari con un rientro in treno. Qui di seguito, un estratto delle località che ho raggiunto partendo da Casal Cermelli e rientrandov,i con la distanza in linea d’aria e del giro completo e nella mappa la rosa delle direzioni.
Località | Distanza Km. | Appunti di viagggio | ||
---|---|---|---|---|
Linea d'aria | Su strada | Totale giro | ||
Alassio (SV) | 98.1 | 138.3 | 308.4 | Quanta strada per sti’ sandali |
Upega (CN) | 106.4 | 162.2 | 323.2 | Upega: Tre valli, Belbo, Tanaro e Bormida |
Savigliano (CN) | 79.2 | 94.7 | 248.3 | La mia Brà Brà |
Superga (TO) | 72.8 | 92.0 | 238.1 | La Basilica di Superga |
Rosazza (BI) | 106.5 | 123.7 | 295.3 | Oropa 2012: quando la "testa"... |
Verbania (NO) | 121.7 | 154.0 | 309.4 | Laghi d’Orta e Maggiore |
Corsico (MI) | 76.4 | 103.1 | 290.6 | Il mistero della Freccia Gialla Parte 2 |
Borzonasca (GE) | 76.2 | 117.1 | 282.0 | La prima volta sul passo dei Ghiffi |
P.so dello Zovallo (PC) | 76.5 | 135.6 | 230.1 | 10 agosto 2013 San Lorenzo |
Bobbio (PC) | 61.4 | 89.2 | 272.3 | Seguendo le ruote, senza una meta |
Chiavari (GE) | 79.7 | 114.4 | 237.3 | Portofino Vetta |
Lisore (PC) | 64.7 | 112 | 254.9 | Lisore: Desiderata e da dimenticare |
Lido di Camaiore (LU) | 165 | 222 | 248.6 | L'alba sul mar |
La conoscenza del territorio è indispensabile per potersi muovere in bicicletta senza problemi.
Sapersi orientare agevolmente lontano da casa è importantissimo, sia per non rischiare di perdere la strada e soprattutto per accorciare i tempi di percorrenza. Oggi con l’ausilio dei dispositivi GPS è tutto più semplice ma una buona padronanza del territorio che si va ad esplorare è molto importante.
Come ho già detto in più occasioni, il mio movimento in bicicletta parte quasi esclusivamente da Casal Cermelli e quindi dalle Valli dell'Orba a Sud e della Bormida a Sud-Ovest, per poi allargarsi su quelle dello Scriva a Sud-Est e del Tanaro a Sud-Ovest. Queste sono le valli principali che si alternano a valli minori.
Vediamo quali sono:
- Valle Orba
- Valle Bormida
- Valle Erro
- Valle Bormida di Spigno
- Bormida di Pallare
- Bormida di Mallare
- Bormida di Millesimo
- Valle Uzzone
- Valle tanaro
- Valle Belbo
- Val Tiglione
- Valle Versa
- Valle Borbore
- Valle Stura di Demonte
- Valle Rea
- Valle Pesio
- Val Cevetta
- Val Corsaglia
- Valle Mongia
- Val Casotto
- Val Roburentella
- Val Tanarello
- Valle Scrivia
- Val Grue
- Valle Ossona
- Val Borbera
- Val Sisola
- Valle Spinti
- Valle Vobbia
- Val Brevenna
- Valle Pentemina
- Val Curone
- Valle Staffora
- Val Tidone
- Val Cerrina
- Valle Armea
- Valle Argentina
- Val di Vara
- Valle Sturla
- Val Polcevera
- Val Verde
- Val Fontanabuona
- Val Bisagno
- Valle Trebbia
- Val Boreca
- Val d’Aveto
Ho dato un'occhiata in rete, cercando un metodo di valutazione delle salite, che ne definisse la difficoltà e devo dire che non ce nesono molti. Il sito di Pianeta Ciclismo espone una tabella delle difficoltà molto interessante e per il calcolo della difficoltà usa una formula che rappporta la pendenza media calcolata sul dislivello tra quota di partenza e quota di arrivo al quadrato, moltiplicata per la distanza percorza tra partenza ed arrivo diviso per 10 sommata alla pendenza media moltiplicata per 4.
Difficoltà = Pendenza Media* Pendenza Media*lunghezza salita in Km / 10 + Pendenza Media * 4
Ho preso spunto da questa formula per elaborare un tipo di calcolo, sempre empirico, che secondo me definisce meglio la difficoltà.
La salita è l'essenza del ciclismo.
Ed io, ma è solo una considerazione personale, senza salite non mi diverto. Ma con l'avanzare dell'età, diventa sempre più difficile affrontare salite dure come quella, cortissima e durissima che porta al radiofaro sulla Vetta del Lesima (Radiofaro).
Trovare la sbarra -in foto- chiusa è un dramma, senza una piccola rincorsa è molto difficile riuscire ad avviare la bicicletta sulla rampa iniziale superiore al 17%.
Nella foto: Il Valico di San Fermo
Non sono presenti nel sito, salite in categoria Hors Category e nemmeno di prima categoria. Se ne ho fatta qualcuna, è successo tanti anni fa e non le avevo registrate.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 110 ed i 119 punti.
Grado di difficoltà 2°+
La catena sulla strada per il Monte Pavaglione .
Come per la sbarra sulla strada per la Vetta del Lesima, trovarla chiusa mette in seria difficoltà.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 100 ed i 109 punti.
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 90 ed i 99 punti.
Grado di difficoltà 2°-
- Casa del Romano da Cabella Ligure
- Colletta delle Salse da Ponte di Nava
- La Cannellona (Cima dell'Inferno) da via dell'Erca
- La Cannellona (Cima dell'Inferno) da via dell'Erca a SP Faiallo
- Madonna della Guardia da Geo (Bolzaneto)
- Madonna della Guardia da Livellato (Campomorone)
- Madonna della Guardia da Sestri P. (via Militare Borzoli)
- Monte Beigua San Pietro d'Olba (Pianpaludo)
- Monte Fasce da Genova
La bicicletta insegna cos'è la fatica, cosa significa salire e scendere − non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri − insegna a vivere.
Ivan Basso
Pura verità, se non fossi un ciclista, molto probabilmente ci avrei messo molto di più a riprendermi dall'incidente del giugno 2021, e quello che più conta, nonostante tutti lo sconsigliassero, è l'essere riuscito a risalire in bicicletta esattamente dallo stesso punto dove mi avevano investito. Nella foto il bivio tra Porale e TanadorsoLa salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra 80 ed 89 punti.
Grado di difficoltà 3°+
- Caldirola Ex Colonia da Fabbrica C.ne
- Casa del Romano da Montebruno, via Lago del Brugneto
- Colla di Praglia da Vigo (Ceranesi)
- Galleria di Rosazza da bivio Valmosca
- Madonna della Neve, Colle del Doppio Bivio da Finale L.re
- Monte Pavaglione da Campo Ligure
- Naso di Gatto da Santuario (Savona)
- Passo dell'Incisa da Valbrevenna
- Passo della Bocchetta da Campomorone
- Pobbio
- Valico di San Fermo da Vobbia
- Vetta del Lesima (Radiofaro)
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 70 ed i 79 punti.
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 60 ed i 69 punti.
Grado di difficoltà 3°-
- Bergolo da Pezzolo Valle Uzzone
- Bivio Selvapiana, Brentassi, Caldirola, La Gioia
- Cappelletta da Masone
- Colle delle Forche e San Martino da Varinella (Aquata S.)
- Colle delle Forche da Grondona
- Fondoferle - Cimaferle
- Fraconalto da Voltaggio
- Madonnalta da Acqui Terme
- Montebore da Garbagna
- Monteggio da Torre Ratti
- Passo del Faiallo da Campo Ligure
- Passo del Mercatello da Marsaglia
- Passo della Crocetta da Rapallo
- Piani di San Lorenzo
E quando penso sia finita è proprio allora che comincia la salita. Che fantastica storia è la vita.
Antonello Venditti
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 50 ed i 59 punti.
Grado di difficoltà 4°+
- Barbagelata da Montebruno
- Borassi, da Campo dei Re (Sisola Borassi)
- Castelletto d'Erro da Arzello (Diretta)
- Cipollina da Ronco Scrivia
- Colla Melosa da Langan
- Colle del Melogno da Piano Sottano (Bormida)
- Colle di Paravenna da Garlenda
- Creto da Doria
- Forte Ciuto da Madonna del Monte
- Lemmi da Grondona
- Montacuto, bivio Giarolo
- Osiglia, Colla Baltera, Colle del Melogno
- Passo del Faiallo da SP73
- Piani di Praglia da Campo Ligure
- Pianlago dai Fogli
- Pratorondanino da Masone
- Roccaverano da Monastero B.da SP56 (AT)
- San Giorgio Scarampi da Monastero B.da
- Scoglina e Barbagelata da Parazzuolo
- Selvapiana, Forotondo, Caldini, Ca Marchesi
- Strada panoramica "Le Ciazze" da Rossiglione
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 40 ed i 49 punti.
Grado di difficoltà 4°
- Alberola da bivio Bric Berton
- Bergolo da Cortemilia (variante)
- Bergolo da Torre Bormida
- Borlasca da Pietrabissara
- Bric Berton da Cassinelle
- Bric Berton da Sassello
- Capanne di Marcarolo da Campo Ligure
- Capanne di Marcarolo dal Guado del Gorzente
- Castelletto d'Erro da SP225
- Col Scravaion da Zuccarello
- Colla di Prà da Acquasanta
- Colle de Zotti da Pontinvrea
- Colle dei Giovetti da Bagnasco
- Costa Salata da Vobbia
- Cremolino da strada Luvia
- Dernice da Garbagna
- Galleria di Garaventa da Laccio
- Le Manie da Noli
- Madonna del Rosario da SP123 (AT)
- Monte Calvo da Piana di Badia
- Montechiaro Piana - Montechiaro d'Acqui
- Passo dei Giovi e N. S. della Vittoria da Mignanego
- Passo del Faiallo da San Pietro d'Olba
- Passo del Turchino da Voltri (nuova galleria)
- Passo dell'Alpino da SP170 (Monte Lanzone)
- Passo dell'Alpino da Voltaggio (Monte Lanzone)
- Passo della Bocchetta da Voltaggio
- Passo della Scoffera, via Davagna
- Ponzone da Acqui Terme (SP210)
- Ponzone da Saquana
- Portofino Kulm da Recco
- Prasco e Vallosio da SP456
- Prunetto da Monesiglio
- Roncogennaro da Bistagno
- Sacro Monte di Crea da Madonnina
- Sacro Monte di Crea da Ponzano
- Santa Giulia da Dego
- Strada Luvia, da ex SS456
- Strada Paniazza, Morsasco
- Strada per Avolasca da Grua
- Termo e Alpe Garrone da Costa d'Ovada
- Todocco da Piana Crixia
- Vargo, Albarasca, Poggio Maggiore
- Vendersi da Albera Ligure
- Vesime, San Grato
- Visone, Loc Catanzo (Strada cavalla)
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 30 ed i 39 punti.
Grado di difficoltà 4°-
- Alpe Garrone da Rossiglione SP41
- Bavari da Genova Borgoratti
- Bergolo da Cortemilia
- Bossolasco da SP162
- Bric Berton da saquana
- Castino da Cortemilia
- Colle dei Giovetti da Caragna
- Colle del Melogno da Calizzano
- Costa Salata da Rocchetta Ligure
- Cravazzana, Feisoglio, Niella Belbo
- Fontanegli e Bavari da Genova Doria
- Fraconalto da Borgofornari via Tegli
- Giusvalla, Pratipoia, Montenotte
- Malvicino da SP334 (del Sassello)
- Montechiaro Piana - bivio Montechiaro Alto
- Montezemolo da Priero
- Naso di Gatto da Pontinvrea
- Passo dei Giovi da Pontedecimo
- Passo del Fregarolo da Cabanne
- Passo dell'Alpino da Guado del Gorzente (Monte Lanzone)
- Passo della Castagnola da Voltaggio
- Passo della Crocetta da Rossiglione (Tiglieto)
- Passo della Scoffera da Ferriere (GE)
- Pratozanino da Cogoleto
- Roccaforte da Rocchetta Ligure
- Rovello Superiore da Sisola
- Sacro Monte di Crea da Moncalvo
- Sacro Monte di Crea da Salabue
- San Lorenzo da SP185
- Sant'Agata Fossili da Carezzano
- Seirole da Santo Stefano Belbo
- Sottovalle da Carrosio
- Sottovalle da Carrosio, rampa finale
- Strada Albareta da SP201, Morsasco
- Valico di Cà Langa da Piana Crixia
- Valico La Carta da Piana di Badia
- Vargo, Albarasca, bivio Sorli
Oh, quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali, quel naso triste come una salita, quegli occhi allegri da italiano in gita
Paolo Conte.
Il monumento sulla vetta del Monte Lanzone, Passo dell'Alpino da SP170 (Monte Lanzone)
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 21 ed i 29 punti.
Grado di difficoltà 5°+
- Alice Belcolle da Cassine
- Alice Belcolle da SP456
- Alpe Garrone da SP41
- Bric Berton da bivio Palo
- Cappellette da Ovada (SP200)
- Castellania da Costa Vescovato
- Castellania da Villalvernia
- Castello di Trisobbio da via Dante
- Castino da Campetto
- Castino da Cossano Belbo (via Scorrone)
- Cremolino da via Belletti (Ovada)
- Cremolino da via Priarona SP204
- Dernice da San Sebastiano C.ne
- Diavoleto da Rivalta B.da
- Giarolo da Morigliassi
- Grillano da Ovada
- La Baretta da Nizza Monferrato
- Lerma, Casaleggio Boiro e Mornese da SP170
- Marzano da Laccio (Torriglia)
- Montaldo e Santo Stefano da Rivalta B.da
- Monte Calvo da passo della Crocetta-Tiglieto
- Montei da Serravalle Scrivia
- Orbregno da Ex SS456 (strada Pian di Luna)
- Parco naturale di Rocchetta Tanaro da Sant'Emiliano
- Passo del Turchino da Ovada
- Passo della Castagnola da Borgofornari
- Passo della Crocetta da Piana di Badia (Tiglieto)
- Pineta di Carrosio da SP170
- Pino Soprano da Piccarello
- Regione Bossoleta, Rivalta B.da
- San Cristoforo da Cammarella
- San Marzano da bivio Calamandrana
- San Quirico da SP200
- Valico del Turchino, versante Nord
- Valico di Cà Langa da Pezzolo
- Valico La Carta da Olba San Pietro
- Vinchio e Vaglio Serra da Mombercelli
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 11 ed i 20 punti.
Grado di difficoltà 5°
- Belforte e San Pietro da SP456
- Cassinelle da SP205
- Colle del Giovo, da Sassello
- Colletta di Arenzano da Cogoleto
- Cremolino da Molare
- Crocetta d'Orero da Casella
- Frassinello M.to da SP50
- Galleria Brentassi da bivio Sorli
- Passo della Scoffera da bivio Capenardo
- San Cristoforo da Gavi
- Sardigliano - Monterosso
- Sassello da Acqui Terme
- Valico La Carta da bivio Bric Berton
La salita è l'essenza del ciclismo.
Secondo i calcoli, questa categoria rientra in un range compreso tra i 0,1 ed i 10 punti.
Grado di difficoltà 5°-
La caccia di Grandi Panchine della Langa è entusiasmante, riserva mille sorprese, fa scoprire strade nuove, insolite, diverse dalle quelle percorse in questi anni, obbliga ad entrare nel cuore del territorio e a viverlo intensamente, assaporandone ogni angolo ed ogni sfumatura.
La, dove sono installate le Big Bench, lontano dalle strade percorse abitualmente in bicicletta, si riscopre l’avventura, la gioia di cercare e trovare ed infine, seduti su di esse, ammirare il panorama stupendo che sempre sanno offrire. La mia ricerca continua, alla caccia delle tante BIG BENCH sparse per le Langhe e non solo.
“ S’i t’è dabsogn ed tirè un po’ el fia
set-te sì ensima e it sentirè torna masna”
Se hai la necessità di riposarti un po’
Siediti qui sopra e tornerai bambino.
È la scritta che compare su diverse Grandi Panchine presenti nelle Langhe, vediamo di cosa si tratta.
Chris Bangle, designer americano, che ha trasferito casa e studio nella Borgata Gorrea di Clavesana, nel 2010 ha ideato la prima panchina di color rosso.
Costruita con l’aiuto dell’artista Francesco Ferrero ed un artigiano del luogo, è poi stata posizionata nel terreno di sua proprietà ma accessibile sempre ed a tutti.
Per costruire una “Grande Panchina”, si devono tenere conto di diverse condizioni, la principale è che non vengano utilizzati fondi pubblici (vedi regolamento su Big Bench Community Project)e da allora, le Panchine Giganti stanno aumentando e dalla Langa hanno sconfinato anche in posti lontani da Clavesana.
L’idea delle panchine fuori misura non è stata una novità ma lo è il contesto in cui sono installate e per come devono essere gestite.
L’elenco in aggiornamento continuo delle BIG BENCH lo trovate quì: Big Bench Community Project
Per chi utilizza Facebook eventi legati alle Big Bench si trovano quì: Big Bench Community Project on FB
A questa pagina (in aggiornamento) l'elenco delle BIG BENCH: Big Bench Hunter
Quì, invece tutte Le Big Bench visitate esclusivamente pedalando sulle mie bici
Un importante aspetto del ciclismo moderno, è quello legato agli strumenti, che oggi facilitano le nostre escursioni in bicicletta.
I Ciclocomputer
Ho sempre avuto la mania di catalogare i giri e prendere appunti. Lo facevo anche agli albori di questa mia passione per la bicicletta, quando i ciclocomputer non esistevano, come pure gli strumenti GPS o le mappe digitali e tanto meno i cardiofrequenzimetri.
Supplivo a queste mancanze, usando un orologio da polso, prendendo i tempi di partenza, gli intermedi e quelli di arrivo. Con una carta velina, trasferivo la mappa del giro su un quaderno dove poi ad ogni percorso abbinavo le date ed i tempi delle varie uscite. Purtroppo questi appunti sono andati perduti assieme ad una valigia rubata in un viaggio in aereo, mentre tornavo da una licenza del periodo militare.
Quando, dopo una lunga pausa di riflessione, ho ripreso ad andare in bici, si potevano già trovare modelli semplici di ciclo computer col filo di collegamento al sensore di velocità, con le funzioni di base: Trip, Odo, Vel, che pian piano si sono evolute, aggiungendo le varie opzioni che oggi conosciamo.
Io ho pedalato per molti anni e per innumerevoli km con uno di questi strumenti, poi mia moglie mi regalò un Polar S 710 i, con cardiofrequenzimetro, sensore di pedalata e velocità senza fili, e la possibilità di registrare i dati (non gps) e trasferirli sul PC tramite un sensore a raggi infrarossi per poi leggerli con i software del Precision Performance SW o del Pro Trainer 5, visualizzando i molti dati dell'allenamento. Uno strumento molto versatile ma per cambiare le batterie doveva essere inviato ad un centro specializzato di Torino. L'ho usato per diversi anni, fino a quando mi è caduto a terra e si è staccato uno dei pulsanti di comando. Ho tardato nel mandarlo in riparazione e l'acquazzone estivo preso durante un allenamento lo ha rovinato irrimediabilmente.
Per qualche anno ho proseguito le mie corse senza più registrarle o utilizzando ciclocomputer normali, poi ne 2012 ho deciso di provare il Sigma Rox 9, strumento molto versatile e preciso soprattutto nel registrare le altimetrie, tagliare i segmenti di salita, che poi elaboravo con un semplice programma chiamato Cyclograph, trasformandoli nei grafici che si vedono nel sito.
Nel 2016, per il mio 60° compleanno, sempre mia moglie, mi regalò quello che per l'epoca era il top degli strumenti GPS, il Garmin Edge 1000, che ho usato abbinato al Rox 9 per molti anni, fino a che, in un viaggio verso il Beigua, senza che io me ne accorgessi il Rox si era sganciato dal supporto ed perdendosi irrimediabilmente.
Senza il Rox, non potevo più fare ricavare i miei grafici e quindi ho acquistato un altro Sigma, il BC 23-16, ottimo strumento anche questo, nel Temporale preso su ai Piani del Lesima, è saltato anch'esso come era successo al Polar. per fortuna essendo ancora in garanzia mi è stato restituito nuovo assieme ad una fascia cardio anch'essa nuova.
Purtroppo, pare che il difetto dei Sigma sia prorio nell'attaco del supporto e anche questo, senza dire nulla se n'èer voltao via per strada senza lasciare tracccia. Ora nei pochi e corti viaggi che faccio, procedo seguendo le indicazione del mio ormai vecchio Edge 1000.
Le Macchine fotografiche
Altro strumento importante è la macchina fotografica, oggi in buona parte sostituita dallo smartphone. La passione per la fotografia in generale l'ho sempre avuta e possiedo una ormai obsoleta ma sempre valida Rflex Nikon F100, che a causa delle pellicole e dello sviluppo delle stesse, non utilizzo più. Al suo posto per documentare i miei viaggi, ho usato per molti anni la PENTAX Optio T20, che, sempre in tasca della maglia da ciclista si è corrosa a causa del sudore.
Sostituita con una Nikkon Coolpix che cerco di trattare in una maniera meno distruttiva ma non sempre è facile. La porto con me solo nei viaggi lunghi, in alternativa uso la fotocamera dello smartphone.
Programmi e Social sportivi
Sono passati moltissimi anni dai tempi in cui usavo la carta velina per progettare i percorsi, oggi pianificarne uno è molto semplice. Garmin e Strava, mettono a disposizione strumenti appositi ma io preferisco utitzzare Ride With Gps, facile veloce e versatile, e con molte funzioni a disposizione anche nella versione gratuita.
Per l'elaborazione dei dati riguardanti i grafici delle salite utilizzo un foglio Excel trasferendo poi i risultati su Cyclograph, e per una raccolta e valutazione dei percorsi, mi trovo bene con Google Earth.
E' la raccolta dei "Diari di viaggio", più interessanti da quando ho iniziato a scriverli.
Selezionando l'anno, viene visualizzata l'altimetria del viaggio più lungo, ed i dati relativi a:
- Chilometri percorsi
- Metri dislivello accumulato
- Percorsi registrati
- Ore in sella
- Calorie Bruciate
Una breve descrizione dell'anno ciclistico selezionato, seguito dall'elenco dei viaggi divisi per mese. Se si seleziona la categoria chilometrica (tra parentesi) accanto al titolo, verrà visualizzato un elenco di tutti i viaggi compresi in quella distanza.
Buona lettura
Mi bastano due ruote, una coppia di pedali, un manubrio ed io pedalo!
Non cambio la bici ogni sei mesi per avere l'ultimo modello, non sono fissato sulla posizione millimetrica di sella, attacco manubrio eccetera, sono io che mi adatto alla bici e non viceversa. Forse è anche per questo che le mie prestazioni sono scarse ma datemi una bicicletta qualsiasi e io ci pedalo senza problemi.
A parte Costanza la Sleek HBM su misura, regalo per il mio pensionamento, ho sempre avuto biciclette usate.
La prima in assoluto, risale al 1972-73, il telaio, verde oliva, in acciaio marcato Columbus, di una vecchia bici da passeggio ma con mannubrio basso, cerchi in alluminio, tubolari, gabbiette e cambio, era stato adattato a bici da corsa ed era costata 160.000 £.
Ci ho fatto le mie mie prime pedalate col gruppo ciclistico del Gi Esse Casal Cermelli, e dopo qualche corsa di paese, l'interruzione forzata del periodo militare e una cotta colossale per colpa de "La Pastiglia" la passione per le pedalate è svanita e la bici è rimasta appesa al chiodo fino agli anni '90, quando notando che il mio volume corporeo dopo il matrimonio, era notevolmente aumentato, avevo deciso di risalire in bicicletta . E in un pomeriggio di settembre, del 1994, come primo, e senza nessun tipo di allenamento, cercando di salire a Ricaldone, mi ero preso un'altra bella ciucca da bici. Fermo a metà salita, con lo stomaco a rovescio per lo sforzo, mi ero seduto su di un paracarro ai bodi di una vigna, meditando sul da farsi.Mi aveva salvato un grappolo d'uva Moscato, mangiato avidamente ed ero tornato verso casa, avvilito e convinto che la bici non facesse più al caso mio.
Poi, col tempo, e con molta calma, avevo ripreso quella passione, che da ragazzo mi portava in giro sulle strade della provincia di Alessandria e ripresa anche la forma fisica, ero poi passato ad un mezzo che per l'epoca era un po' più performante dalla vecchia Colunbus da passeggio adattata. Ed è arrivata la Carrera Podium.
Cinque bici di cinque epoche differenti, ho anche un telaio Colnago Cristallo, la Crystall che ha tenuto fede al suo nome, e si è spezzato sul forcellino posteriore destro. Mi sono rivolto alla casa madre e per le riparazione e verniciatura mi avevano chiesto 850 €. Ora è appeso ad una parete e lo utilizzo come appendi cavi.
Stessa sorte è toccata alla Colnago EPS detta Blue Sky. Prima si è incrinata la forcella posteriore sempre sul lato destro. Davide dell'HBM, ha eseguito una riparazione perfetta e garantita. Dopo qualche tempo ecco che lo stesso tipo di guasto della Cristallo si ripresenta anche sulla EPS. Impossibile avere il ricambio da Colnago, e sempre all' HBM interviene Andrea con una saldatura TIG sul forcellino, smontato e poi rimontato, che fino ad ora non ha dato nessun problema.
La Carrera Podium detta Hearth Steel, invece non si rompe mai, la uso soprattutto nei mesi invernali, ha un unico problema, il carro posteriore avanzato e monta a fatica i copretoncini da 23.
Quando era ancora ttiva la HBM Costanza, Colnago Cielo Blù attrezzata con il 53x39, la usavo soloogni tanto nei percorsi pianeggianti, le mie gambe ultimamente non apprezzano più il 39. Pensare che col 39x26 salivo sulla Vetta del Lesima (Radiofaro) e prima ancora solo col 23.
HBM Costanza, una BDC robusta e leggera, ci andavo dappertutto, compresi sterrati e ghiaia, robusta come una gravel. Poi, quel maledetto incidente, il mio giro più lungo, ancora ne porto le conseguenze, e il telaio della mia Costanza si è spezzata in tre punti, contro una panda col guidatore deistratto. I componenti recuperati li ho fatti montare sulla Blue Sky ed ora quando ho il tempo, faccio qualche pedalata con questa bici che nonstante l'età avanzata mi da ancora tante soddisfazioni.