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 Dalle nuvole nere che circondavano il passo, mi aspettavo la solita passerella della nebbia sospinta dal vento in prossimità della vetta e invece, niente,...
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
01:09:19 Bric Berton da Cassinelle 1
00:19:03 Colle del Giovo, da Sassello 2
00:16:20 San Martino - Alpicella 3
01:15:32 Monte Beigua da Alpicella 4
00:33:22 Piana di Badia - Olbicella - bivio San Luca 5
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09/09//2022
• Distanza 162.58 km
• Tempo 7:55:25
• Dislivello 2391 metri

“Ma trovarlo sul Beigua è raro”

E Beigua sia.
Ci pensavo da qualche giorno, studiando il percorso che avesse meno impatto sulle mie gambe poco allenate, meglio allungare e fare meno salita o invece scavalcare qualche monte e ridurre la distanza, boh dopo cento calcoli e variazioni di percorso, ho finito con l’andare a memoria, percorrendo le strade che più mi piacciono e soprattutto che mi danno soddisfazione.
La decisione l’ho presa strada facendo, perché il percorso prefissato a tavolino doveva essere il Sassello raggiunto dalla SS334, ma è una strada che odio sia all’andata e soprattutto al ritorno e quindi arrivato a Sezzadio ho svoltato per i Boschi, che dopo le recenti asfaltature sono percorribili senza troppo disagio, proseguo per Carpeneto e Cremolino, poi via Pobbiano, Cassinelle e comincia la salita.

 

Quei 500 metri al 10% del tratto di strada della SP208 Cassinelle-Cimaferle, dopo il bivio per Grognardo mi sono sempre stati antipatici ma li preferisco al falsopiano tra Acqui Terme e Sassello.
Superato il centro abitato di Moretti, mi fermo alla Fonte Berbuia per fare scorta d’acqua, ma la fontana è chiusa.
Proseguo e superato il Bric Berton, mi butto nella veloce discesa verso Sassello, che se invece di alternare tratti ben asfaltati ad altri molto rovinati, potrebbe essere ancor più veloce.
A Sassello, la fontana è aperta, riempio le borracce e via verso il Colle del Giovo.

A Pontinvrea mi assale il dubbio, svoltare a destra verso Pontinvrea e rientrare dalla noiosissima SS334 o scendere verso Stella, superare il punto di non ritorno con uniche opzioni il Beigua o l’Aurelia e il Turchino?
Buona la seconda e al bivio per Varazze decido per il Beigua, allargato il braccio a sinistra per indicare la svolta all’autovettura che mi segue, mi porto a centro strada per svoltare e wrooooommmm un pirla che arriva da dietro, con striscia continua supera l’auto dietro a me che mi dava il passo, mi sfiora e, diciamo che è andata bene.

 Svolto a sinistra, un cantoniere mi avvisa che più avanti c’è un camion, ci sto attento.
Lo trovo il camion, dopo 3 o 4 chilometri, procede in retromarcia e se deve arrivare fino all’incrocio dove era il cantoniere ci metterà parecchio tempo.
San Martino, altra sosta per l’acqua, l’ultima, poi la stupefacente e fresca strada nel bosco, che porta ad Alpicella dove inizia la salita al Monte Beigua, il gigante affacciato sul mare.
10.8 km ma se ci metti anche il tornante prima di Alpicella, diventano 11.1 km e la pendenza media è dell’8%.
Faccio una fatica terribile, ma riesco a sbrigarla in 1 ora e 15 minuti circa, secondo miglior tempo da quando registro le corse su Strava.
 Dalle nuvole nere che circondavano il passo, mi aspettavo la solita passerella della nebbia sospinta dal vento in prossimità della vetta e invece, niente, sole e temperatura gradevole e scendo verso Pianpaludo, pressato dalle auto dei cercatori di funghi, tante per strada, parcheggiate negli spiazzi, qualcuna in mezzo alla strada, vociare di persone, richiami, tutto il mondo, oggi è sul Beigua.
Scendo e qualcuno mi da strada altre auto rimangono al centro della carreggiata procedendo a passo d’uomo e non mi fanno passare.
Il versante di Pianpaludo è infido, sporco alterna tratti asfaltati ad altri devastati, tratti chiari e visibili ad altri scuri chiusi nel bosco di Faggi, che con la loro ombra nascondono le grosse buche dell’asfalto.
Scendo e finalmente arrivo al bivio tra Alberola e Urbe, dove le condizioni della strada peggiorano ancora, poco dopo, finalmente è fondovalle.
A questo punto avrei ancora le energie per salire al Faiallo, ma temo l’aumento di distanza e non so in pianura che vento tira, ho una cena questa sera e non vorrei arrivare a casa troppo devastato.
Tiro dritto, verso Martina Olba e poi raggiunta Piana di Badia svolto a sinistra, verso Olbicella, vado a cercare la Strega e la sua padella. (Ecco la storia)
Allo sterrato mi fermo per una foto e due ciclisti mi sorpassano, li rincorro e si procede così uno appresso all’altro, strada bagnata e grosse gocce d’acqua tra la Madonna delle Roche ed Ovada, poi sole e vento a favore.
Vado a casa anche questa volta.
SEMPREINSELLA!