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Questa ragazza, in coppia con un altro ciclista, partita dalla Francia sta girando per la nostra bella Italia e guarda un po’, al termine di questo percorso...
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Nessuna salita nel giro di oggi
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“Il giro della disperazione”

10/02/2025
• Distanza 58.64 km
• Tempo 2:19:36
• Dislivello 236 metri
• Bicicletta Steel Heart
• Colore Verde

Dopo un gennaio così, così,
chiuso con 5 uscite, 284 km, e una decina di ore passate a pedalare su strade disfatte.
Dopo più di tre settimane di freddo e brutto tempo, con la bici parcheggiata a prendere polvere in garage, ecco che alla vista di un pallido raggio di sole, ci riprovo a mettere le chiappe in sella ed a schiacciare sui pedali, sperando di ricordarmi come si fa.
Dopo aver fatto alcune commissioni nel capoluogo, seguite da una visita di supporto agli ex colleghi dell’AMAG, che radunati davanti al palazzo comunale di Alessandria, scioperavano e protestavano per una ragione molto seria, il posto di lavoro a rischio, ecco la decisione improvvisa di risalire in bici, e tornato a casa, mangiato un boccone, data una pompata alle gomme della vecchi Carrera, ecco che salto in sella senza la più pallida idea di dove andare.
Castellazzo che come al solito per via della strada decente, è l’unica direzione accettabile e con oggi in 90 giorni di statistica, Strava conferma ancora la mia supremazia come Local Legend sul segmento “Cavalcavia casalcermelli”, e dato che per noi di Casal Cermelli, il cavalcavia è quello di Castellazzo Bormida, è chiaro che il segmento Strava, lo ha fatto uno di Castellazzo o li vicino, anche perché Casal Cermelli si scrive staccato e con le iniziali maiuscole.
A parte questo, dicevo che in 90 giorni questo benedetto cavalcavia l’ho fatto per 15 volte, ma solo perché, come dicevo prima, è una strada obbligata per non distruggere la bicicletta.

 

 

Il giro o meglio il giringiro,
senza una meta precisa mi ha portato in tangenziale, che è l’unica strada decente e senza buche, ma che a quell’ora è carica di traffico e tutto il beneficio della scorrevolezza se ne va a ramengo per il timore delle auto e dei camion.
Alla destra della tangenziale in prossimità di Borgoratto, ma in territorio del Comune di Castellazzo è in atto un enorme cantiere, che darà vita un nuovo polo logistico ed urbano. L’hub intermodale comprenderà un’area di carico/scarico e stoccaggio merci, un’area produttiva ecologicamente attrezzata, un parco pubblico e una zona urbana comprensiva, di social/student housing, residenziale, terziario e commerciale.
In poche parole, una cosa gigantesca e da sballo totale, che cambierà tutto il panorama circostante, ed infatti i bulldozer stanno demolendo parte dello svincolo Borgoratto Nord, e io abituato ad uscire dalla tangenziale in quel punto, sono stato costretto a proseguire fino allo svicolo successivo.
Esco dalla tangenziale un po’ spettinato per via del traffico e da Borgoratto proseguo sulla tranquilla via Baldi, verso Frascaro da dove raggiungo la frazione di Tacconotti, seguita da San Rocco e da li per evitare di far salita, vado verso Gamalero, scendo dalla SP187 e al bivio per Sezzadio proprio in mezzo alla SP186, ecco l’avviso di strada chiusa per le opere di consolidamento delle rampe al ponte sul fiume Bormida.
So già che su questo cantiere non si riesce a passare e quindi proseguo verso Acqui Terme, ancora in tangenziale e nuovamente nel timore del traffico.
Al traffico, dopo un po’ ci si fa l’abitudine ed a Cassine in vece di deviare per Castelnuovo Bormida, proseguo verso la mega rotatoria Strevi-Rivalta-Acqui, dove abbandono definitivamente lo stress da traffico della tangenziale, per entrare nel nervosismo da esaurimento delle strade distrutte, dove oltre ai veicoli si deve prestare la massima attenzione anche alle buche, ma appena vedo un camioncino carico di catrame freddo e quattro operai in tuta ad alta visibilità, intenti a sparpagliarlo in strada senza che alcun criterio logico e fisico venga seguito, mi tranquillizzo e proseguo verso casa, contento di questo “giro della disperazione” che dopo tre settimane di fermo bici, ci voleva proprio.
Arrivo a Portanova dalla strada della Stazione e punto verso casa, sempre cercando di schivare le buche di questi ultimi chilometri, e proprio su questi ultimi 3.350 metri che vanno dalla chiesa di Portanova alla Pagliarella di Casal Cermelli, qualcuno su Strava, e questa volta senza sbagliare il nome, ha creato il segmento Portanova-Casal Cermelli, ed ecco che completato il segmento, Strava mi affida lo scettro di Local Legend anche su questo percorso, fatto ben 9 volte nel periodo dei 90 precedenti giorni. Evviva.
Di chi fosse il primato maschile, non è dato saperlo, ma curiosando ecco che il primato al femminile, appartiene a Be Ringela, probabilmente uno pseudonimo, che tradotto da Google Translate, in Zulu significa “Tentativo”, mentre se si elimina il trattino e si scrive “Beringela”, ecco che dal portoghese vuol dire “Melanzana”.

Questa ragazza, in coppia con un altro ciclista,
partita dalla Francia sta girando per la nostra bella Italia e guarda un po’, al termine di questo percorso, ( https://www.strava.com/activities/13073738710 ) è capitata proprio a Casal Cermelli e alla Cascina Merlanetta ( https://www.cascinamerlanetta.it/it/ ), notissimo agriturismo e fiore all’occhiello del nostro paese.
In questo viaggio, unica donna iscritta a Strava a percorrere il tragitto del segmento citato prima, ne è diventata la Local Legend, facendolo una sola volta.
Donne, cicliste dei dintorni, datevi da fare il segmento Portanova-Casal Cermelli, vi appartiene.
SEMPREINSELLA!