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Sarebbe stato sufficiente un po' di chinino, che all’epoca si vendeva nelle tabaccherie e L’Airone avrebbe volato ancora per molti, moltissimi anni....
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Le salite nel giro di oggi
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00:31:09  Castellania da Villalvernia 1
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“Ma nei nostri cuori, continua a volare”
02/01/2025
• Distanza 52.46 km
• Tempo 1:54:02
• Dislivello 358 metri

Tratto da un articolo de Il Giornale di Pier Augusto Stagi
“Bastava ascoltare il fratello e la moglie di Geminiani, che chiamarono l'ospedale di Alessandria per avvertire i medici che avevano in cura il Campionissimo, che Raphael aveva contratto la malaria e lo stavano curando con il chinino. Sarebbe bastato il chinino per salvare anche Fausto Coppi, ma i medici risposero di pensare al loro paziente che loro avrebbero provveduto a Coppi.”

Fauso Coppi aveva solo quarant’anni
ed è morto per una diagnosi insufficiente, lo curavano per una sospetta polmonite o bronchite. Possibile che fior di professori non siano stati capaci di diagnosticare una malattia che seppure quasi completamente debellata, in quegli anni era ancora presente in Italia con 100-200 casi all’anno?
Sarebbe stato sufficiente un po' di chinino, che all’epoca si vendeva nelle tabaccherie e L’Airone avrebbe volato ancora per molti, moltissimi anni.

 

Succede che a volte la morte renda immortali,
ed è sufficiente andare a Castellania in qualsiasi giorno dell’anno per vedere, le tante persone, in gran parte ciclisti, che salgono al paese di Fausto per rendere omaggio a lui ed al fratello Serse, anch’esso sfortunatamente morto giovane.
2017 - 2018 - 2019 tre anni consecutivi a Castellania il 2 di gennaio a ricordare I Fratelli Coppi, poi un buco di cinque anni dovuto al Covid, al mio incidente, al brutto tempo e alla poca voglia di prendere freddo, ma quest’anno 2 gennaio 2025, ci sono tornato ed è stato bello.
La decisione presa all’improvviso, dopo aver visto un raggio di sole bucare le nuvole grigie, che senza sparire del tutto si sono assottigliate e mi hanno messo coraggio.
Via, si parte che è quasi mezzogiorno, la strada da percorrere è quella per Bosco Marengo e Pozzolo Formigaro, indubbiamente la più corta, per il ritorno si vedrà.

Non si muove una foglia,
5-6 gradi la temperatura, si sta bene e si starebbe ancor meglio se gli asfalti di questo tragitto fossero un po’ meno usurati, ho montato due copertoncini nuovi, gonfiati a 7.5 bar e non vorrei che si rovinassero subito.
Al semaforo di Villalvernia un gruppo di ciclisti “retrò” con bici ed abbigliamento vintage, sbucano dalla strada che porta a Castellania, salutano calorosamente, svolto a destra è subito salita e c’è anche un lieve imprevisto.
In via Generale Giuseppe Passalacqua, il 20 dicembre è crollata una casa abbandonata e fatiscente, la strada a senso unico, è stata chiusa ed è stato creato un doppio senso di circolazione sulla parallela via Vadera.

Proseguo verso Carezzano
la salita si fa meno agevole, ma so che svoltato a destra la strada tornerà quasi pianeggiante.
Proseguo e nel rettilineo poco avanti a me vedo un ciclista, affretto la pedalata per raggiungerlo, saluto e mentre lo supero, sento chiamare il mio nome.
Freno, è Gianluca, sono anni che non ci si vede in bicicletta, -assieme nel 2016 avevamo fatto il giro di Oropa e galleria di Rosazza- che bella sorpresa, salgo con lui e chiacchieriamo un po’, dalla strada alla spicciolata scendono altri ciclisti.
Su, al piazzale del mausoleo dei Coppi, ancora ciclisti, almeno una decina arrivati da Tortona, uno ha forato e sta sostituendo la camera d’aria, altri sono in posa davanti alle tombe dei due sfortunati fratelli e chiedono se posso fare loro una foto ricordo.

Quattro chiacchiere scherzose con loro,
qualcuno necessita di una chiave a brugola da 4 mm, ce l’ho nella borsa dei ferri e la presto volentieri.
Questi pochi minuti fermi, hanno raffreddato il sudore sulla pelle e la ripartenza in discesa non è gradevole, mentre si va verso casa io e Gianluca facciamo ancora due chiacchiere, parlando e pedalando il tempo vola, e siamo al punto dove le nostre strade si dividono, ognuno verso casa propria. Il sole è tornato a nascondersi dietro alle nuvole, non si sta più bene come prima. Guardando in cielo il gioco delle nuvole, la mia immaginazione scova due grandi ali grigie, mi piace pensare che siano le stesse che a causa di un errore o una presa di posizione, si erano chiuse 65 anni fa.

Coppi vive ancora nel cuore di tutti i ciclisti.
SEMPREINSELLA!