In piedi da sinistra: Giampiero, Pepi, Paolo, Giancarlo, Franco, Pippo, Cisco, Rinuccia, Virgilio, Fiorenzo, Antonello, Emilio, Gimmi
Accosciati: Gianfranco, Io, Roberto, Corrado e il Presidente Peppo
Ho fatto i miei primi passi, anzi ho dato le mie prime pedalate nel Gi Esse Casal Cermelli, erano gli anni ’70, quando Albino BRUNELLO, vedendomi scorrazzare per il paese in sella ad una vecchia bici da passeggio, mi propose di far parte della squadra. Provai due bici, una Bianchi nuova di zecca ma con il telaio un po’ piccolo per la mia statura ed in oltre aveva il manubrio alto da passeggio e quindi la scartai subito. L’altra era stata ricavata da un vecchio telaio Columbus rimessa a nuovo di colore verde scuro, con il manubrio basso, le gabbiette, portaborracce, solo i freni non erano da corsa perché il telaio, pur essendo marcato Columbus non era da corsa e quindi i freni giusti non si riusciva a montarli. Questo particolare, della mia nuova bici suscitava l’ilarità di chi (non della squadra) incontravo durante i miei giri, e si permetteva di fare degli apprezzamenti poco gentili sulla mia bici, consigliando anche in modo sgarbato di acquistarne una più recente. Non commentavo mai a parole le provocazioni fatte ma mi bastava alzarmi sui pedali e lasciare lì i “coglioni” che avevano qualcosa da dire sulla mia bici.
La bicicletta sarà anche stata vecchia ma le mie gambe erano nuove di zecca e con una muscolatura forte e robusta, per cui sugli scatti sia in pianura che in salita potevo fare quello che volevo. Unico difetto era la resistenza, perché non mi allenavo, e anche se ogni tanto lo facevo, non era nel modo giusto. La storia con la squadra di Casal Cermelli, durò fino a dopo il militare, quando in un giro col gruppo, come al solito senza allenamento, presi la ciucca (La Pastiglia) e posai il telaio verde per più di vent’anni. Lo prese mio fratello Francesco, modificandone il colore ed utilizzandolo per qualche anno. In questo lungo periodo di pausa, mi dedicai esclusivamente alla mia altra grande passione, la musica e anche il GS si sciolse silenziosamente dopo qualche anno.
Dopo il mio matrimonio con Ornella, dopo la nascita dei miei figli Marco ed Elisa mi tornò la voglia di pedalare e recuperata la bici che nel frattempo anche Francesco non usava più, cominciai silenziosamente a pedalare e silenziosamente anche il GS ricompose le fila dei vecchi militanti, capitanati da Giuseppe GUGLIERMERO per gli amici Peppo. Avrei voluto tornare con loro ed uscire in bici con loro ma il mio telaio, anche se rimesso a nuovo non era presentabile, ne confrontabile con le bici di allora e quindi vergognandomi un po’, rimanevo in disparte facendo piccoli giri da solo per le colline tra ovadese ed aqcuese.
A vincere questa mia timidezza, per le condizioni “retrò” della mia amata bici mi aiutò Peppo, che vedendomi gironzolare come un matto, sempre da solo, un giorno mi propose di partecipare, fuori gara, alla mezzofondo che aveva organizzato. Nonostante fossi senza allenamento, mi comportai abbastanza bene piazzandomi nei primi posti e sempre Peppo, trovò da ErrediBike un gruppo Campagnolo Record 8V, il super Record di allora da abbinare ad un telaio Carrera in acciaio trovato presso Cicli Semini di Voghera. Messa assieme la bici e fatta l’iscrizione al GS Casal Cermelli, ricomincia la mia avventura ciclistica che dura tutt’ora.
Il GS non esiste più se non nei nostri ricordi e nelle rimpatriate che Peppo riesce a d organizzare, portando note di nostalgia e ricordi goliardici dei bei tempi quando si pedalava tutti assieme.