La fontana, freschissima, parsimoniosa d’acqua ma sempre presente mi è stata utile per alleviare la mia sete...
Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:00':00" | Passo della Bocchetta da Voltaggio | 1 |
0:00':00" | Passo dei Giovi da Pontedecimo | 2 |
21/09/2014
- Distanza 122.23 km
- Tempo 04:46:32
- Dislivello 1427 metri
Una strada tranquilla: ovvero 100 km senza borracce
La strada val Lemme,si imbocca all’Iride, poco prima del ponte sul Lemme appunto., sretta, tranquilla, rilassante, uno strappo secco raggiunge la cascina Cascinotta, per poi precipitare a Francavilla. Si attraversa la provinciale proseguendo per Tassarolo, poi Rovereto ed infine si raggiunge Gavi, Val Lemme piena, Carrosio, la strada sale appena, qualche strappo duro ma niente di difficile. Si raggiunge Voltaggio, qui il Lemme è vicinissimo, lo si vede scorrere apparentemente calmo nel suo letto di roccia e pietre, si sale, sempre leggermente verso Passo della Bocchetta, il Lemme un po’ a destra ed un po’ a sinistra, si sale verso la sua sorgente, alle falde del monte Calvo a 750 metri di altitudine. Poco sopra a 772 metri, il valico della Bocchetta, teatro stabile del Giro dell’Appennino, con il suo monumento a Coppi e Ghiglione e il capanno dove tanti cicloamatori sudati, si sono cambiati maglia per affrontare la discesa verso Voltaggio.
La fontana, freschissima, parsimoniosa d’acqua ma sempre presente mi è stata utile per alleviare la mia sete, dato che le borracce pronte per la corsa di oggi sono rimaste sul tavolo della cucina. Me ne sono accorto a Voltaggio e non c’è nulla di più assetante per un ciclista, che essere rimasto senza acqua, nel mio caso, senza borracce. Perciò, l’incombenza di poter, bere ad ogni fontana incontrata e l'affanno di dover, bere ad ogni costo, perché la sete è nella testa e la paura di aver sete, ne mette ancora di più.
Qui, le basi per una prima incazzatura ma è colpa mia e non mi lamento più di tanto. Superata la Bocchetta, scendo verso Campomorone e risalgo il Passo dei Giovi , oggi teatro di una gara di regolarità per auto d’epoca lo mangio in poco tempo. Scendo verso Busalla, il traffico nella piccola cittadina è sempre alto e cerco di svicolare tra un’auto e l’altra guadagnando spazio. Ancora una fontana, ancora una sosta, poi il vento che, non riesco a spiegarmelo, in questo tratto di strada è sempre contrario e anche se è discesa , rompe…
Altro motivo per amplificare questo senso di disagio, che partito dalla sete si allarga e si spande in altre direzioni. Sono quasi ad Arquata, quando dietro una curva, il muso di un s.u.v., spunta da un parcheggio. Lo vedo, capisco che tra poco sarà, tutto ad ingombrare la strada. Freno appena e come previsto sono a pochi centimetri dal paraurti posteriore, urlo e freno ancora per non sbattere, frena anche lui, anzi forse non accelera per sgombrare la strada. -