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Caduto dal nido, forse a causa del vento, attaccato dalle gazze ladre, ferito alla schiena e bisognoso di affetto, vive in pensione da me...
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
00:10:57 Tagliolo da strada Lercaro  1
00:02:43 Belforte, via Rossiglione  2
00:58:54 Passo del Turchino da Pian Carpeneto  3
00:07:12 Valico del Turchino, versante Nord  4
00:29:42 Giutte - Valico del Turchino  5
strava

“Prima o poi ti porterò con me in bicicletta”

13/06/2019
• Distanza 119.11 km
• Tempo 4:43:40
• Dislivello 1228 metri

Veramente, era “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo”,
il titolo del bellissimo film del 1972 (sembra ieri) di Sydney Pollack, con Robert Redford nella parte di Jeremiah Johnson, ma Edgar, il corvo che ho raccolto e sto svezzando, è grigio e da quando c’è lui, i giri in bicicletta si sono drasticamente ridotti di numero e di qualità.
Caduto dal nido, forse a causa del vento, attaccato dalle gazze ladre, ferito alla schiena e bisognoso di affetto, (si anche i corvi hanno un cuore) vive in pensione da me, libero nelle ore diurne e in garage la notte per evitare che diventi preda di qualche gatto randagio. Passa la giornata sul prato del giardino a giocare, e sta iniziando a nutrirsi da solo, prima lo si doveva imboccare. Affettuoso, dolce e simpatico quando ha fame, è invece dispettoso e mordicchia le dita se capisce che è l’ora della ritirata, sta iniziando a fare i primi voli e siamo preoccupati se supera la recinzione del giardino, visto che da solo non è ancora in grado di procurarsi cibo.

 

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 Il nome “Edgar” lo ha scelto mia figlia,
in riferimento alla poesia “Il Corvo” di Edgar Allan Poe e da quel momento, è divenuto parte della famiglia. Tutti accudiamo alle sue necessità, a volte trascurando le nostre e come dicevo prima, ecco perché in un mese come giugno che è l’ideale per i giri in bici, mi piego alle esigenze di Edgar e rinuncio a qualche bel giro.

A proposito di giri in bici,
quello di questa mattina doveva essere un giro corto ma interessante, Valico del Turchino, versante Nord, discesa alle Giutte, risalita per La CannellonaLa Cannellona, La Cappelletta di Masone, Valli del Latte, Termo e rientro col vento in poppa ma, dopo le Giutte ho forato la ruota anteriore. Me lo aspettavo, da qualche settimana ho un taglio sul fianco del copertone, per altro quasi nuovo. Ho messo una pezza all’interno per far si che non si aprano le tele e da qualche settimana, porto con me un Grand Prix 4000 nuovo di scorta.
La foratura è avvenuta in discesa, un sibilo e la ruota che si sgonfia, mi fermo smonto la copertura, cerco il foro nella camera, non lo vedo, decido di non indagare oltre e cambio camera e copertone.

Gonfio, tutto bene, metto via gli attrezzi ed ecco ancora il sibilo
e la ruota è nuovamente a terra. Smonto il copertone e questa volta controllo anche il cerchio. Il salva camera è rotto, la causa delle forature è questa. È una grana, ci sono già passato la scorsa estate mentre andavo a Lido di Camaiore. Chiamo subito mio figlio Marco e lo informo che se non trovo una soluzione, avrò bisogno di un recupero, lui deve partire per lavoro alle 13 ma dovrebbe riuscire a recuperarmi. Cercando tra i ferri, trovo del nastro isolante, quello nero da elettricista, non so come sia finito li ma è la manna dal cielo, ne appiccico due pezzetti sopra al foro del salva camera e rimonto tutto, gonfio, aspetto qualche minuto e grazie al cielo tiene.
Richiamo mio figlio e lo avviso che sto rientrando.
Il giro salta, la strada più corta per casa è quella che ho percorso prima e quindi, dietrofront e rientro, vento a favore e discesa a tutta. Poco prima di Belforte, incontro Sara, diretta a Campo Ligure per scalare il Monte Pavaglione, l’accompagnerei volentieri ma devo rientrare, Edgar mi aspetta. SEMPREINSELLA!
P.S. Comunque ci riprovo sabato, con due salva camera nuovi.