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A forza di andare da solo ho perduto la forma per le uscite di gruppo e oggi ne ho pagato le conseguenze, ora devo decidere se continuare ad pedalare in solitaria o...
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
01:01:52 Termo e Alpe Garrone da Costa d'Ovada  1
00:15:14 Passo della Crocetta da Bivio per Garrone  2
00:45:11 Colla Vassuria da Tiglieto (Acquabianca)  3
00:26:01 Passo del Faiallo da vara Superiore  4
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“… 67 anni e sentirli tutti, soprattutto in bicicletta”


24/04/2023
• Distanza 133.51 km
• Tempo: 6:02:51
• Dislivello 1720 metri

Giro in compagnia,
con Amedeo - in trasferta dalla Lombardia- e Sara che mi ha invitato a partecipare ad un bellissimo percorso che purtroppo, è ancora al di sopra delle mie possibilità.
Si parte in tarda mattina, cosa a me insolita, normalmente a quell’ora io sono già sulla strada del ritorno, ma è un giorno speciale oggi, Amedeo -che come Sara milita nella Rodman Azimut Squadra Corse-, è venuto a pedalare nella nostra zona.
Si parte un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, le idee per il giro -creato da Sara- ben stampate nella mente, non sono le solite strade dietro casa ma le abbiamo fatte tante volte che non serve una traccia GPS per seguire la strada.
La partenza è da Casteferro in direzione Sud, passando sugli alti di Matovana, attraversando il centro storico dei paesi di Carpeneto e Cremolino, cosa che di solito noi del posto non facciamo mai, ma ad un ospite che viene da lontano sarebbe scortese tenere nascoste le bellezze di questi piccoli paesi dell’ovadese.

 

Proseguiamo con la discesa verso Molare,
poi la prima salita il Termo di Ovada, strappi duri, corti, non difficili che portano alla prima sosta sulla grande panchina blu di Rossiglione.
Ora è “Strada del Latte e Alpe Garrone, poi una breve discesa ci porta in Val Gargassa, che Amedeo ha recentemente visitato in un tour guidato. Si scollina al passo della Crocetta, se ci fosse più tempo a disposizione sarebbe bello raggiungere il punto panoramico del monte Calvo ma il tempo è tiranno e scendiamo subito verso Tiglieto.
Questa strada offre un grande numero di varianti ma l’obiettivo scelto da Sara è il Passo del Faiallo da Acquabianca e al bivio della chiesa si svolta a sinistra, un breve tratto in falsopiano e poi inizia la Colla Vassuria che a ragione, ricordavo impegnativa.
Sara che fino agli 80 km non riesce ad entrare “in coppia”, resta dietro di qualche metro, io che sulle pendenze dure arranco come posso, lascio andare Amedeo che di gamba ne ha a sufficienza, si butta in salita e sparisce in lontananza.
Ci ritroviamo al bivio per il Faiallo, lasciamo andare Amedeo -è giusto che si diverta un po’- io resto con Sara e cominciano i guai.
Crampi alla coscia destra, li scaccio alzandomi dalla sella, ma tornano presto ad entrambe le gambe. In questi casi non ci si deve fermare, si sopporta il dolore e si continua a pedalare, fermarsi vorrebbe dire peggiorare la situazione e forse non riuscire più a salire in bicicletta. Stringo i denti e seguo Sara che pare stia ritrovando energia.

L’ultimo tratto del Faiallo
da Vara per fortuna è quasi pianeggiante, prossimi allo scollino troviamo Amedeo intento a fotografare due ragazzi che il passo lo hanno scalato da Voltri e poi intendono attaccare il Beigua da Pianpaludo. Ci ricambiano il favore delle foto e si riparte in opposte direzioni.
Faiallo come al solito imprevedibile, e il sole sparisce, il vento è forte, la temperatura si abbassa dai 30 °C di poco prima a 15 gradi, non rimpiango di avere indossato una maglia a manica lunga.
Si scende e arriviamo al bric del Dente, strappo corto ma tenace, qualche chilometro di discesa ed arriva il falsopiano sotto al forte Geremia, poi è finalmente discesa. In previsione di altri crampi, precedo Amedeo e Sara che si attardano nel fare foto del bellissimo panorama sul mare di Voltri, poi è Turchino e sosta alla fontana freschissima della cabina elettrica.
Amedeo, passa avanti a tirare e si scende veloci, le mie gambe non girano, sono sempre staccato di una ventina di metri e ogni volta che forzo per avvicinarmi i crampi ritornano, continuo cosi da Masone a Campo Ligure, poi Rossiglione e dopo Ovada avviso i compagni dei miei guai e li lascio andare. Sara ha superato gli 80 km ed è in piena forma, la vedo sparire alla ruota di Amedeo, io con tranquillità e per fortuna col vento a favore guadagno la strada di casa.
A forza di andare da solo ho perduto la forma per le uscite di gruppo e oggi ne ho pagato le conseguenze, ora devo decidere se continuare ad pedalare in solitaria o cambiare metodo ed andare sempre in gruppo.
SEMPREINSELLA!