Si parte da Ovada, Piazza XX Settembre,percorrendo la SP185in direzione di Predosa. Io per ragioni logistiche, arrivando da Casal Cermelli mi sono avvicinato al percorso,...
Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:25':32" | San Giacomo - Cascina Vecchia - Madonna della Villa | 1 |
0:04':52" | Colle del Fasciolo | 2 |
0:11':56" | Strada San Bernardo | 3 |
31:04':57" | Bric Berton da Cassinelle | 4 |
0:19':17" | Valico La Carta da bivio Bric Berton | 5 |
0:17':36" | Passo della Crocetta da Piana di Badia (Tiglieto) | 6 |
0:05':42" | Alpe Garrone da SP41 | 7 |
0:11':30" | Tagliolo | 8 |
0:18':50" | Lerma, Casaleggio Boiro e Mornese da SP170 | 9 |
0:23':56" | Passo dell'Alpino da SP170 (Monte Lanzone) | 10 |
0:25':51" | Capanne di Marcarolo dal Guado del Gorzente | 11 |
1:21':14" | Passo del Faiallo da Campo Ligure | 12 |
0:09:39" | Passo della Crocetta da bivio Acquabianca (Tiglieto) | 13 |
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20/07/2017
• Distanza 271.40 km
• Tempo 12:20:21
• Dislivello 4334 metri
Per chi ha fretta
Bella l’idea degli organizzatori del Rand’Ovada 2017
di inglobare i tre percorsi l’uno all’interno dell’altro, con difficoltà in crescendo e capolinea sempre ad Ovada, in modo da dare la possibilità ai partecipanti di scegliere se continuare col percorso successivo oppure abbandonare la sfida. Bello, anzi bellissimo il tracciato dei tre percorsi. Partenza tra le vigne dell’Ovadese, passaggio tra i castagni nell’Acquese fino a sconfinare in Liguria, in provincia di Savona con Bric Berton e di Genova con il passo della Crocetta, Alpe Garrone e le valli del Latte, ritorno in Piemonte e passaggio tra le vigne della zona di Lerma e Mornese, seguito dall’attacco al passo dell’Alpino, la discesa al guado del Gorzente, la risalita al Sacrario della Benedicta ed a Capanne di Marcarolo, e ancora discesa a Campo Ligure, per affrontare l’ultima dura salita il Passo del Turchino, seguita dall’imprevedibile Passo del Faiallo, ancora discesa verso Vara Superiore, il passaggio per Acquabianca , Tiglieto e per la seconda volta il passo della Crocetta. Con la discesa sulla larga e velocissima strada della val Gargassa fino a raggiungere Rossiglione dove imboccata la ex SS456 del Turchino si arriva ad Ovada dove la corsa si conclude.



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Si parte da Ovada, Piazza XX Settembre,percorrendo la SP185in direzione di Predosa. Io per ragioni logistiche, arrivando da Casal Cermelli mi sono avvicinato al percorso dalla opposta direzione, senza arrivare fino al punto di partenza. Incrocio il percorso già a Predosa ma proseguo fino al punto più vicino alla partenza, Schierano. Il percorso corto, compie un ampio giro sulle colline a Sud di Ovada, passando per vigneti e campi coltivati, su strade tranquille e di poco traffico, affronta corte salite con strappi anche duri ma alla portata di tutti. San Giacomo, Cascina Vecchia, Madonna della Villa, Gaggina e dopo il passaggio in Predosa, si percorre la Strada Val Lemme con lo strappo del Colle di Fasciolo, ben 192 m.s.m. La successiva discesa, passando per Silvano d’Orba, avvicina Ovada e con essa il primo traguardo.
Qui si potrà decidere se proseguire per il secondo percorso.



Chi vorrà continuare, dovrà affrontare la salita San Bernardo, che unisce a SP204 della Priarona con la SP200 Ovada-Rivalta, 3.6 km, pendenza media 5% (Strava). Io non l’avevo mai fatta e sono rimasto affascinato dalla bellezza del paesaggio che la circonda. Si prosegue per Trisobbio e svoltando per il centro sportivo sulla strada Stanavasso, si raggiunge Cremolino. Ancora giù per la ex SS456 del Turchino in direzione Molare ed al bivio per Cassinelle, si svolta a destra su via Pobbiano, breve discesa con un paio di curve secche e si risale al successivo bivio per Grognardo, altra svolta a destra sulla SP205 Molare-Visone, dove iniziano i 18 chilometri caratterizzati da tanti mangia e bevi, che portano alla vetta del Bric Berton, il ripido segmento all’inizio della SP208 Cassinelle-Cimaferle con punte di pendenza superiori al 13% e ancora mangia e bevi che proseguono sulla SP210 Acqui-Palo. Siamo nel Comune di Ponzone, si attraversano i centri abitati di Abbasse, Piancastagna e Moretti, due le fontane su questa strada, la prima dopo la frazione Mongorello, rimane nascosta sotto riva a destra, la seconda più comoda anche se con acqua meno fresca, si trova appena dopo Moretti nell’area attrezzata per picnic.
Una breve discesa attacca la corta e semplice salita al Bric Berton, nulla di eccezionale 1.2 km al 6% medio. Ora siamo in Liguria, in provincia di Savona, e molta attenzione dovrà essere dedicata alla ripida discesa verso il bivio per sassello, alcuni punti della strada sono ricoperti dagli aghi dei pini marittimi e la rendono scivolosa.
Al bivio si svolta a sinistra per Palo, ed inizia la salita verso il Valico de La Carta, 4.7 km al 3.5, max. 7.11%, superata il quale si scende verso Urbe e Martina Olba, entrando nella provincia di Genova. Si prosegue sempre in discesa, spezzata da corti strappi fino a Piana di Badia, che da inizio alla salita verso il Passo della Crocetta, 4.25 km. al 5.13% medio con punte del 7.03%, salita abbastanza semplice, scollinata la quale si scende in Val Gargassa, verso Rossiglione, seguendo l’ampia SP64 fino al bivio per Garrone. Qui, dopo una svolta secca a sinistra si affrontano 1190 metri della salita all’Alpe di Garrone con punta massima dell’11.73% e media prossima al 7.4%. Siamo nelle valli del latte e in lieve discesa alternata a duri strappi, si prosegue per Costa d’Ovada, lo stradale per Molare e raggiunta piazza XX Settembre, anche il percorso medio è terminato.



























Chi avrò ancora la testa e le gambe potrà proseguire per la corta e semplice ascesa a Tagliolo, seguita dai su e giù di Lerma, Casaleggio Boiro e Mornese, ma ora c’è l’Alpino, 4.7 km al 7% medio e le gambe potrebbero essere stanche. Dopo questa ci sono ancora quattro salite e conviene risparmiare le forze. Scollinato il Monte Lanzone si scende verso il bivio Eremiti, poi in leggera discesa e con qualche dolce strappo ecco il Gorzente e si sale ancora per 4.5 km al 7.4% fino a Capanne di Marcarolo. Finalmente un po’ di fiato. Discesa fino a Campo Ligure, dove chi è cotto, potrebbe avere la tentazione di svoltare a destra e porre fine al martirio. Per chi ce l’ha duro, la svolta a sinistra da inizio alla lunghissima salita che vede come prima vetta il Passo del turchino e poi il Faiallo. In totale sono 18.5 km al 4.7%, ma quelli duri sono gli ultimi 11 della scalata al Faiallo. Ora si scende nella valle dell’Orba e proseguendo per Piana di Badia si affronta per la seconda volta il passo della Crocetta già fatto nel percorso medio. Poi è finita e si arriva ad Ovada senza dare un colpo di pedale o quasi.
Io partendo da casa, ho intercettato il percorso corto al bivio di San Giacomo e da li ho proseguito passo, passo sui tre giri da e per Ovada, concludendo ancora sul tratto di percorso corto che non avevo fatto all’andata. Tante fotografie su questo bel percorso in una giornata gradevole con poco sole, senza vento, nuvole basse come di consueto nella scalata al Faiallo. Qualche sosta per rifornirmi d’acqua e nei pressi di Palo, osservando un branco di caprette mi sono accorto che un cucciolo era rimasto impigliato nella rete di recinzione. Trovata l’abitazione del proprietario, che si è precipitato a liberarlo. Paesaggio e percorso stupendi, la corsa si farà l’otto di ottobre con partenza alla francese. Forse ci sarò anch’io ma farlo tutto sarà difficile. SEMPREINSELLA!



















