e col vento nella schiena proseguo per Montoggio ed è proprio il vento nella schiena che se ora mi da una mano,...
Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:40':00" | Passo della Bocchetta da Voltaggio | 1 |
0:09':58" | San Cipriano da Prelo | 2 |
0:26':06" | Crocetta d'Orero | 3 |
0:50':28" | Laccio - Passo del Portello | 4 |
0:50':17" | Passo della Scoffera da Gattorna | 5 |
23/04/2016
- Distanza 211.51 km
- Tempo 09:15:40
- Dislivello 2809 metri
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L’idea,
era la solita, viaggiare sul percorso del 77° Giro dell’Appennino raggiungendo Chiavari e ritornare per la SS225 della Valfontanabuona, risalendo a Boasi , Sottocolle e Scoffera poi la valle Scrivia .
Previsioni meteo: vento da Nord e il vento che c'era oggi in Liguria, ha inibito il mio desiderio di mare e amplificato la paura di dover combattere contro una tramontana dritta in faccia nel viaggio di ritorno. Così il percorso, con giro di boa a Chiavari e ritorno per la via più breve, si è infranto contro il vento Ligure, ripiegando su altre strade, pur sempre belle ma lontane dal mare.
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Smonto dal turno
di reperibilità alle otto ma parto dieci minuti prima, tanto oramai non mi chiamano più. Via sul percorso che ho già tentato altre due volte, la strada del Giro dell’Appennino, che ha avuto luogo la scorsa domenica, il percorso non è più tracciato e lo seguo a memoria, in questa mattinata fresca, quasi fredda e il vento da Nord pronosticato, da una mano alla mia corsa. Bosco, Pasturana, Gavi, Voltaggio, è ora di affrontare per la terza volta consecutiva la Bocchetta e sono deciso a salire al massimo delle mie possibilità (che a dire la verità sono abbastanza inadeguate). E vado, fino a quando inquadro in lontananza la sagoma di un ciclista e forzo fino a raggiungerlo, deciso a superarlo ma quando sono a tiro, dopo il saluto d’obbligo mi viene da chiedere dove stia andando e così si inizia a chiacchierare e si sale tranquilli. È di Castagnola ed ha una passione sfrenata per le due ruote, (bici, MTB, moto ecc) si lamenta dei 100 chili che si porta appresso e del fatto che dovrà lasciare la bici per una decina di giorni perché domani partirà per un lavoro in Russia. Chiacchierando si scollina e ci si saluta.
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Proseguo in discesa
fino a Pontedecimo e con un po’ di fatica trovo la strada per San Cipriano, poi proseguo su per Crocetta d’Orero. Ecco Casella e col vento nella schiena proseguo per Montoggio ed è proprio il vento nella schiena che se ora mi da una mano, nel viaggio di ritorno sarà un nemico irriducibile, e calcolato che se proseguo nel giro come programmato, avrò più di 200 km nelle gambe e anche seri problemi per rientrare. Arrivato a Laccio, dovrei proseguire per Scoffera e poi scendere fino a Gattorna e da lì salire al Colle Caprile e poi giù a Recco e via, via fino a Chiavari ma… ma chi me lo fa fare, odio il vento e pensando a questo cambio idea e invece di scalare i 3 chilometri che portano a Scoffera, decido di Salire a Torriglia e poi alla Galleria di Buffalora, sette chilometri in tutto e dopo una breve discesa, svoltando a destra, attacco i duemilaottocento metri di tornanti che arrivano al Passo del Portello.
Veduta stupenda,
una cartolina fantastica, se non fosse per la lieve foschia del primo pomeriggio. Appoggio la bici per fare una foto e subito dal versante opposto, arriva un altro ciclista. Chiedo se le antenne sulla destra sono quelle del Monte Fasce, lui risponde di si e mi fa notare alcune protuberanze seminascoste tra cielo e mare, pare impossibile ma sono Corsica ed Elba, appena visibili, la sulla curvatura terrestre, peccato per la foschia, magari qualche ora prima si sarebbero vedute in maniera più chiara.
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Proseguo,
scendendo con cautela, il compagno occasionale mi ha avvisato della precarietà della strada, sporcizia, buche nascoste tra le ombre degli alberi e ghiaietto dappertutto. Quattordici interminabili chilometri di discesa verso Gattorna, lo scorso anno ero salito da questo versante e ne ho un bel ricordo, strada dura e lunga da fare in salita ma scenderla oggi, è stato un vero dramma.
Ultima salita,
abbandono la variante di Lumarzo e sant’Alberto discussa in cima al Portello col mio occasionale amico e decido per la lunga ma più scorrevole salita a Boasi che termina a Sottocolle e proseguo per il passo della Scoffera. Ora la sola cosa difficile è il vento in faccia. Scendo tra i su e giù fino a Montoggio e quando arrivo a Casella, qualcosa è cambiato, il vento non arriva più da Nord, bensì da Est. Non è più in faccia, ma di tre quarti sul lato destro, quasi nella schiena. Media di rientro più di 31 km/h, se lo avessi saputo prima, avrei continuato col giro programmato. Peccato a Chiavari ci andrò un’altra volta, magari più avanti. SEMPREISELLA!