Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:10':25" | Strada Vallevento | 1 |
0:14':54" | Rocchetta Palafea da bivio Castelboglione | 2 |
0:32':36" | Castelletto d'ErroChiesa Sant'Anna da SP224 | 3 |
24/02/2020
• Distanza 104.46 km
• Tempo 4:48:59
• Dislivello 1083 metri
“In salita ho le gambe corte”
Due commissioni in città questa mattina, bastano per toccare con mano la psicosi da Covid-19, poca gente in giro, soprattutto al mercato di piazza Perosi. La panetteria è deserta, in un negozio mi propongono di strofinarmi le mani con un prodotto disinfettante, come da disposizioni del Ministero della Salute. Nel parcheggio del supermercato ci sono persone che appena uscite si cospargono di amuchina. Mascherine per ora non se ne vedono ma non tarderanno ad arrivare. Finisco le commissioni e decido di andare a disinfettarmi i polmoni sulle colline astigiane.
Vento quasi assente ma è previsto Libeccio in rinforzo, punto a Sud-Ovest, quando arriverà mi troverà preparato.
È al bivio di Oviglio, che inizia a soffiare e cresce man mano che mi avvicino a Nizza Monferrato, non c’è verso di andare avanti, 22-23 km/h, sono piantato come se le ruote fossero incollate sull’asfalto, ma la colpa non è solo del vento, quest’anno non ci siamo, non riesco ad ingranare, ne con le gambe, ne la testa e nemmeno sulla distanza.
Carentino, e nella discesa prendo un po’ di respiro. Bazzana, piano come oggi non sono mai salito. Arrivato alla rotatoria di Nizza M.to salgo sulla SP456 del Turchino, detta anche Asti-Mare. Vorrei fare la Baretta ma arrivato ai piedi della salita, mi attira la stradina che le passa sotto, è la via vecchia per Castelboglione. Ricordo di averla fatta in discesa tempo fa e quindi provo a farla al contrario.
Il fondo non è buono, l’asfalto è a pelle di coccodrillo, tutto screpolato e pieno di sobbalzi ma procede quasi in piano e mi va bene. Il vero fastidio inizia dopo 2 km e mezzo, la strada sale e lo fa in maniera repentina, quasi si impenna, sale vertiginosamente passando dal 2-3% al 9-18%, in totale 700 metri al 12.1% medio. Tengo duro, anche se vorrei scendere dalla bicicletta e in oltre ho anche il vento contrario.
Sono in cima, quasi sfigurato e precipito verso Castelboglione, vorrei scendere a Terzo ma la testa è dura, più delle gambe e svolto a destra sulla salita per Rocchetta Palafea, discendendo poi a Sessame e Bistagno.
Potrei essere contento e tornarmene a casa ma voglio ancora un po’ di salita e la più vicina è quella del Bricco di Castelletto d’Erro e sia.
Quasi 6 km al 6% con tre strappi impegnativi dove le pendenze sono a due cifre. Il versante da Arzello è molto più duro di questo ed è da li che scendo.
La strada è stretta ma la ricordo ben tenuta e lascio andare la bici. Quasi in fondo ho l’istinto di frenare e dopo una curva, ecco che a seguito di una frana, la strada asfaltata è sostituita con un tratto in pietrame. Proseguo qualche metro a piedi e poi concludo la discesa.
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Ora il vento è alle spalle e si vola, quasi senza pedalare.
Ad Acqui, sono senz’acqua, faccio la stupidata di fermarmi a prenderla al fontanino dell’Acqua Marcia alle vecchie terme. È tiepida e col caratteristico sapore di zolfo. Non riuscirò a bere fino a Sezzadio, dove sciacquata diverse volte la borraccia per togliere l’odore terrificante che ha lasciato l’acqua solforosa, riesco a far scorta si acqua fresca.
Vento nella schiena fino a casa ma le gambe non spingono, sono vuote come la mia testa.
Speriamo che presto cambi qualcosa. SEMPREISELLA!