...quasi tutto su stradine strette e pittoresche a volte panoramiche, ben tenute, tranne le 7 vie, che sono destinate all’estinzione per incuria....
Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:19':07" | San Rocco - Mombaruzzo | 1 |
0:04':36" | Casalotto da via Zerbasso | |
0:08':46" | Regione Croci - Mantinera Indusia - Strada Baglio | 2 |
0:07':43" | Incisa Scapaccino - Borgo Impero - Bivio Valdecerro | 3 |
05/03/2021
- Distanza 107.56 km
- Tempo 4:42:49
- Dislivello 759 metri
- Bici Blue Sky
“Tra pianura e bassa collina”
Penso che i giri migliori
siano quelli fatti guardando davanti alla ruota anteriore, decidendo man mano quale sia la strada da seguire, senza una precisa meta, senza tenere conto della media, della distanza e del dislivello. Questo chiaramente a livello cicloturista, come sono io. Chi corre seriamente in linea o nelle gran fondo o semplicemente vuole allenarsi per rompere il c..o agli amici il sabato mattina, non frega una cippa del paesaggio, delle viole o dell’escavatore Volvo impiegato nella riparazione del ponte crollato sul rio ma a me piace, soffermarmi a guardare, annusare, ascoltare la natura.
Detto questo, detto tutto.
E ne è uscito un bel giro,
di poco impegno, quasi tutto su stradine strette e pittoresche a volte panoramiche, ben tenute, tranne le 7 vie, che sono destinate all’estinzione per incuria. Ci siamo capitati per evitare un tratto di provinciale ma è stata un’esperienza deleteria, sia per le bici che per la schiena, senza contare la polvere sollevata dalle auto che per schivare buche e ciclisti, passano sulla banchina.
Il giro iniziato con un fresco vento da Nord, consiglia concepire un giro che preveda quindi un rientro da Nord e si va verso Nizza, passando per Sezzadio, asfaltato quasi per intero e lo strappo di Gamalero con i lavori in corso dell’Enel, quindi San Rocco, Mombaruzzo e Casalotto, poi passando per i su e giù della strada Mantitera Indusia, ecco finalmente Nizza Monferrato.
Svoltando per Incisa Scapaccino,
il vento leggero prima di lato quasi impercettibile, ora è di fronte.
La bella strada di Regione Valdecerro ci avvicina ad Abbazia di Masio, poi la provinciale verso Oviglio e l’indecisione se: uno, puntare su Cantalupo oppure due, deviare verso Bergamasco. Vince la due, strada interessante ma un po’ troppo rovinata, il vento è cambiato, ora spira da Sud ed è in rinforzo. Lo strappo di Carentino è sempre li a rompere la monotonia della pianura e poco dopo ancora una piccola strada, quella delle piscine Mond’Azzurro, ed è Borgoratto.
Qui dopo lo sbaciucchiamento di Sara
con un cucciolone di Labrador color Cioccolato, proviamo a vedere se per caso il ponte sul rio, demolito dalla furia dell’acqua da più di un anno sia per caso stato ripristinato. Non è così, un grosso escavatore Volvo è parcheggiato a protezione della voragine che si è creata al posto del ponte, ma nessuno è al lavoro. Torniamo indietro ed è subito Tangenziale, per un corto tratto e a Castellazzo, ecco le 7 vie, quelle di cui parlavo prima, praticamente distrutte.
Lascio Sara (che pensa già al giro di domenica) a Castelferro e sceso a Predosa, raggiungo casa con il vento da Sud ben rinforzato nella schiena. Se avessi data un’occhiata alle previsioni meteo si poteva comporre il giro andando a Nord per quanto possibile e tornare a casa col vento nella schiena. Un vecchio proverbio del ciclista dice: “Esci sempre controvento, i vantaggi sono due: Ti alleno il doppio all’andata e tornando non fai troppa fatica. Ma il vento è volubile. SEMPREINSELLA!