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Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
1:24':02" Varzi - Penice Vetta 1
0:45':32" Lisore da Ruffinati 2
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Giro collegato: Lisore: Desiderata e da dimenticare

6/07/2018

  • Distanza 256.00 km
  • Tempo 10:58:45
  • Dislivello 2988 metri

“Ebbene si, soffro terribilmente il caldo”

Ci sono diverse maniere
per perdere contro ad una salita, la prima e più frequente è quella di mettere giù il piedi. Può capitare per la mancanza di allenamento, per un guasto meccanico, una foratura, la strada stretta incrociando un’auto, un tratto sterrato o altro. Una salita ti può battere anche se arrivi in cima in condizioni tali da non sapere più ne chi sei e nemmeno dove dovresti andare per terminare il giro.

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Ma questo è un caso limite.

Quando ho ripreso ad andare in bici
dopo quasi 25 anni di fermo mi capitava spesso di mettere giù il piede. Allora, senza allenamento e con la bici che usavo quando avevo 17 anni, 5 rapporti e come massima leggerezza un 42x24, era abbastanza consueto che io mi inchinassi alla salita. Ricordo la prima volta che feci gli Eremiti da Voltaggio, scesi almeno tre volte dalla bici e sembrava che quella strada non finisse più.

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Eppure, dai 17 ai 20 anni,
con la stessa bici, non c’era nessuno capace a strami dietro. Questione di allenamento, di bici e di età. Poco per volta, rifatta la muscolatura, cambiata la bici e usando la testa, le salite non mi hanno fatto più paura e difficilmente metto il piede a terra.


Ma ogni tanto capita.
L’ultima volta è successo lo scorso anno, proprio sulla salita di Lisore. Dopo un litigio con il Garmin che sbarellava tracciando linee a casaccio sulla prima parte della salita, mi ero fermato alle fontane di Lisore, per fare scorta d’acqua e poi ancora più in su, affrontando il secondo tratto sterrato, nella parte più dura, le ruote non aderivano alla strada e dopo qualche slittata, i piedi toccarono terra per non cadere.

Oggi, la strada era perfetta,
rimessa completamente a nuovo. I tratti asfaltati, non erano solamente quelli che allora erano sterrati ma anche altri, dove la strada, forse, era un po’ malandata. Oggi, l’unico ostacolo è stato il gran caldo, la salita è quasi tutta allo scoperto e per prevenire la scarsità d’acqua, mi sono fermato prima a Salsominore.
Attaccata la salita, tenendo d’occhio Garmin che non ripetesse le stesse bizze dell’anno passato ed ho cercato di farla al meglio. Purtroppo in salita sono piantato come un chiodo ma sono arrivato in cima abbastanza bene e questo conta molto, vista la strada, ancora lunga per tornare verso casa.

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Prima di Lisore,ero salito al Penice vetta
da Varzi, in una mattinata fresca e dopo Lisore fatta al sol leone, avevo messo in cantiere anche Capanne di Pej da Zerba. Mi sono fermato alla fontana ai piedi della salita per fare rifornimento d’acqua ma era inagibile causa manutenzione. Senz’acqua non si va da nessuna parte ed ho preferito allungare il giro percorrendo la val Trebbia fino a Costafontana, dove mi sono infilato nelle gallerie evitando di salire a Torriglia. Rientro un po’ sofferto, per il vento che cambiava direzione ad ogni curva e dicono che quando senti e soffri il vento, vuol dire che le gambe sono andate in ferie. Forse è così. SEMPREINSELLA, fino al prossimo sterrato in salita.