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...ecco la prima indicazione. Svolta a destra per quella che sarà la prima salita della giornata “La Cammarella”...

2015 04 11 il gioco del vento

11/4/2015   
•    Distanza     157.99 km
•    Tempo         06:44:55
•    Dislivello     1691 metri
Come già ho detto più volte, non mi piace imbucarmi nelle corse, non è bello, non è giusto interferire con chi, ha pagato l’iscrizione. Posso essere d’intralcio, sovrapporsi in una fuga, in un treno, aiutare od ostacolare inavvertitamente chi, è realmente in gara, può falsare, anche se di poco la classifica finale. Per evitare questo, non potendo partecipare da iscritto e per non rinunciare al piacere di eseguire un particolare percorso, quando posso, lo faccio il giorno prima, da solo, tranquillo, senza l’ossessione della corsa che preclude a volte il piacere di osservare la strada attorno a te.
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Il vento è contrario

Partenza come sempre da Casal Cermelli, è la volta della GF Dolci Terre di Novi 2015, percorso totalmente cambiato rispetto agli anni precedenti, quello di quest’anno, con le salite di San Cristoforo e San Martino (Colle delle Forche), ricalca un pochino una delle prime edizioni di questa splendida e velocissima gara che si snoda tra le valli del Lemme, Orba, Scrivia e Borbera. Controvento mi avvicino al percorso raggiungendo Predosa, tra poco a Basaluzzo dovrei trovare le prime indicazioni del percorso. Controvento, proseguo, le previsioni indicavano Scirocco, S-SW e così è. Un poco di tregua nella svolta da Predosa verso l’Iride, il vento è ora sul fianco destro e pedalo un po’ meglio ma dura poco.
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Sul percorso di gara
Sono a Basaluzzo ma non vedo ancora la segnaletica della corsa e questo mi lascia un po’ perplesso, perché pur avendo annotato i passaggi salienti e visionato il percorso di gara su Goole Map, non sono sicuro di ricostruirlo completamente. Proseguo verso Francavilla, il vento è nuovamente in faccia, gioca con me, con folate brusche, attimi di tregua e poi riprende, freddo entra sotto la maglia, sgradevole. In prossimità di Gavi, ecco la prima indicazione. Svolta a destra per quella che sarà la prima salita della giornata 2 Marzo 2024“La Cammarella”{/tip}, che porta su’ a San Cristoforo, dritta come un fuso, 1700 metri con pendenze ragguardevoli, da sparare a tutta (in corsa), io la prendo dolce e scollino in 9 minuti, svolta a destra e via verso la discesa dei Crebini il vento da sinistra non disturba più di tanto. Lascio Gavi alle spalle, lo raggiungerò tra una ventina di chilometri, dopo aver percorso sempre contro vento, le colline tra Castelletto d’Orba, Montaldeo a Mornese, svolto ancora a sinistra e superato Bosio il vento diventa quasi amico, è dietro alla mia spalla destra e gioca con me. Mi spinge mi frena mi sposta di lato .
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Proseguo con calma
Continuo la mia tranquilla passeggiata in una giornata, non splendida, il cielo appena offuscato dalle nuvole, amplifica la sensazione di freddo provocata dallo Scirocco, il quale non soffia fortissimo ma comunque disturba la mia già lenta corsa, sul percorso lungo delle Dolci Terre di Novi. A Gavi, il percorso  taglia fuori il paese, transitando per la lunga galleria nuova, in salita, che dopo circa 600 metri sbuca nel versante opposto, il vento sempre di lato, ancora una galleria, quella vecchia che porta dalla valle del Lemme a quella dello Scrivia. Ora è discesa fino al bivio di Libarna, accodato alle auto, svolto istintivamente a destra, ancora controvento, raggiungo Arquata, so che la corsa a questo punto si divide ma non vedo cartelli, no c’è n’è uno m aindica la val Borbera, capisco che qualcosa non va, il tracciato lungo dovrebbe proseguire per Grondona ma manca il cartello di segnalazione. Proseguo fino al casello autostradale e poi decido di ritornare indietro fino alla galleria, forse non ho visto qualche indicazione.
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Dietrofront
Vento in faccia, arrivo nuovamente a Libarna e svoltando per la strada di Gavi vedo il cartello che prima mi era sfuggito. ero sulla strada giusta e la guadagno immediatamente, questa volta con il vento a favore. Ad Arquata proseguo senza trovare indicazioni, sulla strada che porta verso Grondona e  di li a poco ecco, che le indicazioni ricompaiono e allora via, con il vento di lato sui mangia e bevi che avvicinano a Grondona ed alla temibile salita del 2 Marzo 2024Colle delle Forche{/tip}.
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La salita
A Grondona entro in paese per un piccolo giro turistico, cosa che in corsa non si sarebbe potuta fare. Per un attimo vedendo le indicazioni per Lemmi, ho avuto la tentazione di avventurarmi per questa corta e micidiale salita, bypassando la salita di 2 Marzo 2024Colle delle Forche{/tip} ma poi decido di proseguire sulle orme della Dolci Terre e imbocco i primi tornanti dell’unica e dura salita del percorso. Lo scorso anno ho fatto questa salita diverse volte, nel tentativo, di compiere il giro della provincia alessandrina, la conosco bene e so’ che sale subito dura, poi alleggerisce un poco ma sempre determinata, fino in cima. Finalmente finisce e scendo dal colle delle Forche per risalire dopo poco verso la Località San Martino.
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Tutta discesa
Ora è discesa, i cartelli segnaletici avvisano che è pericolosa, non ripida ma comunque molto veloce, ed il fondo non è dei migliori. Faccio una sosta al fontanone di Roccaforte e poi giù ancora fino al torrente Sisola. La strada ora è in leggera discesa, il vento quasi di spalle mi permette di aumentare considerevolmente la velocità. Eecco Rocchetta L.re, supero il ponte sul Borbera, passando in sponda destra, ora sono a Cantalupo L.re, ancora poco e sarò a Pertuso.
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Le Strette
Pertuso e le sue Strette, la strada prosegue in sponda destra al Borbera ma il torrente si infossa, nel corso dei secoli ha scavato un profondo canyon ed il corso d’acqua ristretto al massimo, corre laggiù, dalla strada è quasi impossibile vederlo. Odio questo tratto di strada, oltre ai mangia e bevi infiniti, qui il vento prende direzioni impensate, soffia e rimbalza contro le alte pareti di roccia cambiando direzione ad ogni svolta, insistente, molesto. Un ultimo strappo, quello di Persi e le strette terminano, ora mi allontano dal corso d’acqua, sono a Borghetto B.ra, qui la corsa prosegue sulla circonvallazione e poco dopo attraversato il ponte passa sulla sponda sinistra del Borbera raggiungendo ed attraversando Vignole B.ra.
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Dirittura d’arrivo
La corsa può sembrare finita, ma mancano ancora una trentina di chilometri. Uscendo va Vignole, i due percorsi si riuniscono e costeggiato un tratto della A7 si entra in Stazzano. Non vedo un cartello che il vento ha girato e sbaglio ancora strada, quando mi ritrovo sulla rotonda per Vargo, recupero la via giusta e per la bellissima e mossa strada della Regione Monterosso, arrivo a Cassano Spinola. Il vento gioca sempre con me, un po’ mi spinge a volte frena la mia corsa verso Novi, che raggiungo dopo un lungo giro sulla SS35, passando per il classico circuito di Merella.
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Verso casa
Chi farà la corsa a questo punto avrà percorso circa 123 km, io ne ho più di 140 e sono ancora a Novi. Attraverso il traguardo, sul rettilineo d’arrivo si svolgono gli ultimi lavori ed è precluso al traffico da alcune transenne ma in bici passo. Sul piazzale del museo sono già montati gli stand pubblicitari atleti che ritirano il pacco gara o effettuano l’iscrizione, vorrei fermarmi ma la fretta mi spinge velocemente verso la strada di casa, il vento di lato sulla spalla sinistra frena appena ma ormai sono arrivato. 158 km, in 6 ore e 45, 1690 metri di dislivello, 5000 kcal, bel percorso non duro come le edizioni precedenti e molto più veloce, chiaramente per chi lo correrà. Io ho solo passeggiato ma mi sono divertito.

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