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...Ha qualcosa di insolito, è cambiata appena dallo scorso anno. Abbasso lo sguardo e vedo che ha un bel pancione...

2018 06 30 un gelato al bar sorriso

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
 57':25"  Bric Berton da Cassinelle 1
 17':52"  Colle del Giovo, da Sassello 2
 09':17"  Bric della Bombarda da Pontinvrea 3
 13':25"  Montenotte Inf-Montenotte Sup. 4
 52':59"  Colle del Melogno da Piano Sottano (Bormida) 5
 13':14"  Colle Scravajon da Bardineto 6
 1:09:26  Col di Nava da Pieve di Teco 7
 0:23:47"  Montezemolo da Priero 8
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 30/06/2018
• Distanza 345.14 km
• Tempo 14:22:20
• Dislivello 4045 metri

“Io & Costanza”

Quando ho buttato giù il giro sulla carta, sapevo già cosa avrei pensato, sulla strada del ritorno: “Ma chi me lo ha fatto fare”. Ed è andata proprio così ad un centinaio di chilometri da casa, fermo in un bar a bere avidamente un Chinotto mischiato con acqua gasata, con la seria intenzione di non alzarmi dal tavolo e rimanere li fino a quando, casa mia non sarebbe passata a prendermi.
Poco prima, avevo interrogato Edge 1000, per sapere quale fosse la strada più corta da fare. E lui da buon navigatore, richiedeva il passaggio per Sale San Giovanni. Io questa strada l’ho già fatta diverse volte e lo so benissimo che il tragitto più corte e semplice da effettuare è quello che passa per Motezemolo, Millesimo e Cairo Montenotte. Sicuramente Garmin ha studiato un percorso, magari si, più corto ma di poco e con qualche trappola mortale per le mie gambe.

 

Chiacchiero con un motociclista, seduto nel tavolo a fianco del mio. Anche lui consiglia di fare la salita a Montezemolo e poi saranno tutte rose e fiori. Termino il chinotto e mi faccio passare la pigrizia, salgo in bici e dirigo su Montezemolo. Garmin si incazza e io annullo la richiesta di aiuto.
Pedalo, con una certa fatica su questa corta salita, non difficile, ripensando a questa mattina, quando ancora buio, sono salito in bici per raggiungere il Col di Nava dal versante di Pieve di Teco. Giro già fatto diversi anni fa e più o meno nella stessa maniera. Ma oggi, per evitare le strade di traffico, ho voluto infilarci alcune salite della zona, come il Bric Berton da Cassinelle, il Colle del Giovo, Pontinvrea-Montenotte, Doppio bivio e Melogno da Bormida, il Col Scravajon ed infine la meta voluta, con il Col di Nava.

 

Fino allo Scravajon, va tutto bene: 135 km, quasi 2500 metri di dislivello. Sosto sul colle, all’ombra di un centro attrezzato con tavoli e panche ma aggredito dalle erbacce. (Mi domando, perché fare le strutture se poi si lasciano nell’oblio.) Scendo per la meravigliosa strada panoramica di Castelvecchio di Roccabarbena e arrivato a valle, comincio a risentire della levataccia di questa mattina e del gran caldo che fa li sotto. Dopo aver attraversato Zuccarello, raggiungo Bastia e risalgo verso Pieve di Teco. E’ qui che mi supera un ciclista. Mi porto a ruota e dopo qualche pedalata attacco bottone. Dopo tanti chilometri, parlare un po’ non fa certo male. Gregorio, il suo nome, arriva da Sanremo. Mi chiede che strada dovrebbe fare per tornare a casa. Su due piedi, propongo Imperia, passando dal Colle san Bartolomeo, che è li proprio sopra la nostra testa ma aggiungo che sono tanti anni che non faccio queste strade e forse, la cosa migliore, sarebbe entrare in Pieve di Teco e chiedere informazioni. Entriamo nel paese e li ci salutiamo.
Proseguo attaccando subito la salita verso il col di Nava.

 

Fa un caldo esagerato, ho poca acqua, l’ultimo spuntino lo avevo fatto sullo Scravajon. Non posso farcela a scalare tutti assieme i 10 chilometri che ho davanti.
Acquetico, c’è la fontana, sosto, mangio mi rifornisco d’acqua e riparto. Fa sempre più caldo. Le montagne alla mia sinistra sono attorniate dalle nuvole, dove sono io, il sole a picco. Arranco, con la tentazione di buttarmi a terra alla prima ombra che trovo. Ma il Col di Nava, è tutto al sole, tranne qualche piccolo tratto. Tribolo, patisco ma arrivo in cima. Scollino e dopo pochi metri di discesa, ecco il Bar Sorriso. Qui, volevo arrivare, del Nava non me ne fregava nulla.

 

 

Metto la bicicletta nel portabici mi spoglio del casco e degli occhiali, entro nel bar, che fa anche il servizio ristorante ed albergo. Mi avvicino alla cassa, dietro al bancone, sempre lei, una bella ragazza bionda, minuta, sempre sorridente.
Mentre mi avvicino dico: Si vede che sono bollito?
Lei risponde: Dal passo direi di no mi sa che sono più bollita io.
Ha qualcosa di insolito, è cambiata appena dallo scorso anno. Abbasso lo sguardo e vedo che ha un bel pancione da prossima mamma. Faccio la mia ordinazione e mi siedo fuori al sole cocente, sperando che mi asciughi dal sudore e da tutta l’acqua che mi sono versato addosso salendo il colle.

 

Arriva l’ordinazione: Prosciutto e melone, Morettona da 66, una minerale gasata. Poi arriverà il premio della mia immensa fatica di oggi. Un gelato Lavanda e Miele che fanno qui al Bar Sorriso. Ultimamente ci vengo tutti gli anni e devo dire che ripaga di tutte le fatiche che faccio per raggiungere questo Col di Nava.
Torno alla cassa per pagare il conto. Mi sento meglio, ora, posso tornarmene a casa. La futura mamma, chiede dove devo andare e sentendo, Alessandria ed i chilometri che ho già fatto e quelli che ancora devo fare, sbotta in un :“Complimentoni”. Ringrazio e ribadisco che i complimenti vanno tutti a le ed a ciò che porta nel grembo. Sorride, toccandosi il pancione.
Se il prossimo anno, avrò ancora la forza per tornare lassù, saprò se è un maschio o una femmina. SEMPREINSELLA!”

P.S. Costanza, è la mia bicicletta, il nome lo ha suggerito Alberto Ferrari, amico pedalatore su Strava.