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 svolto a sinistra su via Vernetta, una piccola strada che sale con pendenze a due cifre....
rid 2017 10 10 mini rando dei muri a secco
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:28':38" Piancanelli 1
0:23':06" Castino da Cossano Belbo (via Scorrone) 2
0:06':21" Via Vernetta, castino 3
0:13':12" Bosia - Cravanzana paese 4
0:26':14" Bergolo da Torre Bormida 5
0:14':57" Levice bivio Castelletto Uzzone 6
0:34':33" Todocco da Vassalli 7
0:34':22" Turpino da Spigno 8
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10/10/2017
• Distanza 213.50 km
• Tempo 9:29:52
• Dislivello 3109 metri

 Bel giro oggi, tra Langa e Alto Monferrato, salite corte ma interessanti, passaggi turistici in diversi paesi caratteristici, come Castino, Cravanzana, Torre Bormida, Bergolo. Passaggio obbligatorio sul Todocco per una strada a me fin ora sconosciuta. Tanti muretti e muri di pietra posata a secco, senza leganti, stanno in piedi per la bravura di chi li ha costruiti e per la forza di gravità. 

Poco sole e mattinata fredda, pomeriggio con temperatura gradevole ma con il solito nuvolone bianco che oscura il sole in qualsiasi posto io decida di passare.
Un lungo giro a seguire le ruote decidendo poco alla volta la strada da fare, è l’unico modo per trovare strade nuove in posti che non conosco bene.

 Parto alle sette e trentacinque circa, azzero Garmin ed imposto l’altitudine che come al solito è completamente sballata, la direzione è Castellazzo Bormida, oggi vado in Langa e poi si vedrà.
A Casal Cermelli stanno asfaltando via Roma, asfalto vecchio grattugiato e meno male che non hanno ancora messo l’emulsione, altrimenti la vecchia Carrera si sarebbe riverniciata di nero, supero l’intoppo e proseguo sulla mia strada.
 Sei gradi la temperatura e i guanti leggeri sono rimasti in garage, risultato, mani congelate.
Proseguo per Castellazzo, un pezzetto di tangenziale e poi via sulle basse colline tra Mombaruzzo e Nizza Monferrato.
La temperatura si alza di poco ma il cielo è velato di nubi.
Supero Nizza Monferrato e per la bella e tranquilla strada vecchia per Calamandrana raggiungo Canelli, ed inizia la salita per Loazzolo.
 Salgo bene per quelle che sono le mie possibilità, ho un leggero mal di gola e fatico a respirare, scollino e dopo un po’ di mangia e bevi sono al bivio per Loazzolo, svolto a sinistra, deciso a chiudere qui il giro e tornarmene a casa ma poi ci ripenso e torno indietro.
Voglio scendere a Santo Stefano Belbo e lo faccio per la strada di Seirole.
In questa zona sono presenti moltissimi muri di pietra posati a secco e decido di fotografare i più belli e caratteristici.
 Raggiungo Cassano Belbo con un breve tratto in falsopiano ed inizio “Lo Scorrone”, salgo sempre del mio passo, senza spingere molto, la salita non è difficile, la strada si stende sulla collina in uno scenario autunnale davvero avvincente. Le vigne presenti nella precedente salita, sono scomparse lasciando il posto alle piantagioni di nocciole, muri a secco, separano la strada dai campi.
 Salgo ed ecco che anche qui, come a Casal Cermelli, stanno asfaltando. Un lungo tratto già scarificato del vecchio asfalto è spruzzato con emulsione. Salgo tremolando per il fondo sconnesso, chiedo ad un operaio se si può passare. Mi risponde di si ma è dispiaciuto per la bici. Salgo superando la parte fresata, più avanti incontro il rullo di compressione che avanza a passo d’uomo, ancora più in su, l’asfaltatrice seguita da un convoglio di camion, carichi di asfalto. Pare che qui le cose le facciano seriamente.
 Arrivato a Castino mi soffermo a fotografare il muraglione a secco della via principale, poi scendo a destra e dopo circa un chilometro e mezzo, svolto a sinistra su via Vernetta, una piccola strada che sale con pendenze a due cifre. All’incrocio successivo tengo ancora la sinistra passando accanto ad una cascina. Due cani di bassa statura mi rincorrono, fanno un gran baccano ma sono innocui, riesco a fotografarli mentre minacciano di mordere le mie caviglie.
Proseguendo mi accorgo che sto tornando verso Castino ed inverto la marcia.
Ecco ancora i cani, stessa storia di prima, fino a che il padrone li richiama all’ordine.
Ancora muri a secco e ancora foto. 
 Ora scendo verso Bosia, sbagliando strada ancora un paio di volte, poi finalmente la provinciale per Cravanzana, che conosco bene, sono salito quassù molte volte ma senza mai fermarmi al paese, oggi lo faccio e non è tempo perso.
Questi paesi di pietra nell’Alta Langa sono quasi anacronistici, si possono vedere ed apprezzare particolari che da noi, in pianura sono scomparsi totalmente.
Qualche foto e riprendo la strada. 
 Torre Bormida e poi la salita verso Bergolo, il paese di pietra con tante opere d’arte contemporanea sui muri delle case.

Ora salgo verso Levice, il sole che da qualche ora si è affacciato sulla mia strada, è ora nascosto da una grande nuvola solitaria e bianca e la temperatura si abbassa immediatamente. Non raggiungo Prunetto, svolto a sinistra, scendendo in valle Uzzone ed a Castelletto ancora a sinistra in direzione di Pezzolo, che non raggiungo perché la mia attenzione viene attirata da un bivio sulla destra, la scritta sul cartello indicatore oltre a nomi di altre località riporta “TODOCCO”. Svolto senza pensare, la strada è stretta, ed a tratti ripida, si svolge tra campi, boschi e muretti.

 La nuvola ogni tanto si sposta ed il sole riscalda fin troppo la mia salita.
Ecco Todocco ed il Santuario, faccio scorta d’acqua, ora so dove sono, potrei scendere verso Cortemilia ma preferisco entrare in Liguria in provincia di Savona, San Massimo il primo paese ed in fondo alla discesa, Piana Crixia.
Ora è la ex SS30, vento contrario, Merana, Spigno Monferrato. 
 Decido di togliermi dalla pianura, preferisco salire che avere contro il vento.
Turpino ed ancora muretti a secco, Montechiaro Alto, Castelletto d’Erro, ancora muri di pietra. Ora scendo verso la Valle Erro, passo sul ponte di ferro e raggiungo la strada del Sassello dove sosto per fotografare l’ultimo muro, la fontana secca a Flecchio, monumento di nuova fattura.
 
 

Sono ad Acqui Terme, il giro è quasi terminato, poco vento contrario e sono a casa.
L’asfaltatura a Casa Cermelli è terminata, via Orba e via Roma sono rinnovate da un tappeto nero senza più buche.
SEMPREISELLA