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14/07/2012

  • Distanza 159.04 km
  • Tempo 07:00:10
  • Dislivello 1939 metri
Decisamente una giornata NO! Ogni tanto capita di partire con in mente un percorso e non riuscire a completarlo, vuoi per una scarsa condizione fisica o per gli eventi che si verificano strada facendo.

L’idea per il giro di oggi era di percorrere circa 200 km con 3000 metri di dislivello, tre le cime importanti: Caldirola, Penice vetta e Cima Colletta, partenza con vento a sfavore e rientro dalla Val Borbera con il vento in poppa ma….

Lungo la strada ho fatto una piccola deviazione e prima di affrontare la salita di Caldirola ho puntato su Serra del Monte da Brignano Frascata e proseguito su per la salita che conduce all’osservatorio astronomico di Ca del Monte, sei chilometri in tutto, i primi quattro abbordabili da chiunque, la strada all’inizio sale leggera e dopo i primi due km. si impenna raggiungendo pendenze tra il 9 e l’11%.

Entrando nel paese chiedo informazioni per l’osservatorio ed un signore indicandomi la strada aggiunge:_ Ma guardi che è dura, veramente molto dura. Svolto a destra deciso e dopo un centinaio di metri comincio a capire cosa intendesse per “dura”, la pendenza passa improvvisamente dall’8 % al 16, poi sale ancora 17, 18%, ancora un fiato per le gambe, che però non scende sotto l’11% e ancora su fino a raggiungere il 20%.

Tutto questo dura il breve spazio di 800-900 metri ma sembrano interminabili, come rapporto più agile ho un 39x26 e riesco a tenere una velocità tra i 5,5 ed i 9 km/h, il manubrio scricchiola sotto la pressione delle braccia, per fortuna il fondo è buono e le ruote hanno una buona presa a tratti, nei punti più duri, cerco di avanzare trasversalmente tagliando la strada a zig zag.

Improvvisamente la strada spiana e da un po’ di respiro alle gambe, gli ultimi 300-400 metri sono tra il 9 e l’11% ma sembra di essere in pianura. Poi finisce e mi butto giù in direzione Musigliano fino a raggiungere San Sebastiano Curone, ora mi aspetta Caldirola, salita fatta e rifatta tante volte, dura ma non difficile con tanti fiati per le gambe ma oggi il nemico non è la salita ma il vento fortissimo, stressante che negli spazi aperti soffia inesorabilmente contrario alla mia direzione e contribuisce a rendere ancora più dura la salita.

Finalmente entro in paese alcuni ciclisti sono fermi alla fontana nella piazzetta a sinistra, io proseguo per la Gioia e poi la Colonia, per me la vetta è dove termina la strada.

Ridiscendo fermandomi alla fontana a far rifornimento d’acqua, altri ciclisti hanno raggiunto quelli di prima e si apprestano a terminare la salita. Scendo veloce facendo attenzione alle folate di vento, in poco tempo sono a valle e svolto a destra per Cella di Varzi, tre km circa e poi discesa fino a Varzi, qui decido che è meglio non affrontare il Penice e guadagnare la strada di casa via Tortona, un treno di ciclisti della Vallestaffora mi da una mano a raggiungere Godiasco e dopo sono tutti c…i miei controvento fino a casa.