La scelta puramente casuale della direzione del giro è stata premiata da un vento fortissimo che aiuta il rientro...
Le salite nel giro di oggi | ||
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“Proprio li, dietro l’angolo.”
19/04/2024
• Distanza 151.89 km
• Tempo 7:04:28
• Dislivello 1689 metri
Per chi ha premura: Giro Arancio a tratti interessante ed a volte noioso, caratterizzato da due ponti in ristrutturazione, che hanno influito sullo svolgimento del percorso, strade collinari malridotte in provincia di Alessandria e decisamente più idonee in quella di Asti. Vento forte da Sud non previsto dal meteo che però è stato favorevole per il mio rientro a casa. Tutto qui.
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Nel dettaglio:
Monferrato patrimonio dell’Umanità, 2500 km² distribuiti quasi interamente tra le province di Alessandria ed Asti, colline a perdita d’occhio, che dalla destra del Po, si estendono verso Sud, fino a giungere ai piedi dell’Appennino Ligure.
Diviso in tre zone:
I. Basso Monferrato o Monferrato Casalese. Colline morbide, che raggiungono al massimo i 400 metri di altitudine, tranne il Sacro Monte di Crea che con i suoi 455 metri è la zona più alta. Si estende in provincia di Alessandria, Po e Tanaro ne tracciano i confini a Nord e ad Est, casale Monferrato e Valenza, sono i centri abitati principali.
II. Monferrato Astigiano che secondo alcune mappe è ulteriormente diviso in Alto Monferrato d’Asti e Basso Monferrato d’d’Asti. Occupa buona parte della provincia di Asti. Albugnano con i suoi 549 metri è il punto più elevato, altri punti di interesse sono, Moncalvo, Grazzano Badoglio, Montemagno, Montiglio a nord del fiume Tanaro, Nizza Monferrato, Mombaruzzo, Incisa Scapaccino, Bruno, Fontanile a sud.
III. Alto Monferrato, o Monferrato d’Acqui, Ovada e Gavi. Più impervio e meno coltivato dei precedenti, si estende a Sud di Alessandria, fino ai confini della Liguria e della provincia di asti. Centri abitati principali Acqui Terme, Novi Ligure, Gavi ed Ovada, ma è costellato da innumerevoli ed interessanti borghi come Ponzone, Malvicino, Ricaldone, Alice Belcolle, Cassine, Voltaggio ed altri ancora.
Questo groviglio di strade collinari, paradiso per tutti i ciclisti, ha un buco al centro, la pianura alessandrina, e nel giro di oggi, tirato al limite per renderlo il più corto possibile, ho voluto toccare i paesi del Monferrato che più sono vicini a questo “buco”.
5°C in questa limpida mattina di aprile, indumenti primaverili pesanti per superare indenne i primi chilometri e non soffrire freddo nelle discese, passaggio quasi obbligatorio per il capoluogo di provincia, per avvicinarmi al perimetro del “buco”.
Voglio iniziare questo giro dall’alto Monferrato in modo antiorario, e dirigo a Nord, come primo paese scelgo Pecetto di Valenza, seguito da Valenza e San Salvatore, poi distaccandomi un poco dal “buco” raggiungo Lu e percorrendo l’affascinante Viale don Filippo Rinaldi, arrivo a Cuccaro Monferrato, ed i primi 50 km sono compiuti.
Ho sezionato il percorso in tratti da 50 km ciascuno, cercando di restare ad una distanza adeguata che in caso di problemi mi permetta di rientrare a casa senza richiedere aiuti esterni.
Con Vignale Monferrato, parte il secondo tratto e dirigendomi su Altavilla e poi Montemagno, lascio il Basso Monferrato Casalese per entrare nell’Alto Monferrato Astigiano, percorrendone solo un piccolo tratto con Castagnole M.to, Refrancore e Cerro Tanaro.
Devo tornare indietro ad Incisa dove scorgo alcuni avvisi semi nascosti e un po’ stropicciati, proseguo per Nizza Monferrato e qui le indicazioni di deviazione sono un po’ più comprensibili, ma ormai non mi servono più.
Il giro prevedeva di raggiungere Bruno, termine del secondo passo ed inizio del terzo, con la salita a Mombaruzzo, poi Castelletto Molina e Alice Belcolle, ma la deviazione mi fa cambiare idea e da Nizza Monferrato salgo la Baretta raggiungendo direttamente Alice. Da qui proseguo come previsto verso Strevi, seguito da Rivalta Bormida e la salita di Diavoleto - Ricciotti, terminata la quale, decido di dare ancora un taglio alla corsa puntando direttamente su Gaggina e Mantovana.
La scelta puramente casuale della direzione del giro è stata premiata da un vento fortissimo che aiuta il rientro. Mi piace il vento nella schiena, soprattutto quando arriva in un giro da 150 km.
Alla prossima e SEMPREINSELLA!