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...un team francese sta testando un’auto da rally, non chiedetemi cosa sia perché sono un asino in questo campo...
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:23':18" Strada Valgarone, Cairo Montenotte 1
1:03':17" Cengio - Montezemolo 2
0:44':23" San Benedetto B.bo - Big Bench Niella B.bo 3
0:02':47" Strappo di Bazzana da Nizza M.to 4

“Quando incontri un gruppo di Francesi che non parlano Italiano e tu del Francese della scuola media ti ricordi proprio poco, poco.”

05/06/2019
• Distanza 220.86 km
• Tempo 9:09:20
• Dislivello 1981 metri
Siamo alla Big Bench di Paroldo,
la grande panchina arancione per tutti, al momento 116 chilometri, mezza strada, il peggio è passato ora dovrebbero essere tutte rose e fiori ma…
Il giro di oggi doveva portare Sara al limite dei 200 km, traccio il giro sulla falsariga di quello fatto il 14 maggio “Sulle strade di Napoleone”, lascio scegliere a Sara in quale direzione vada affrontato lei decide per un rientro da Nizza, e questa mattina dato il mio ritardo cronico per non perdere altro tempo, ci si incontra al semaforo di Rivalta Bormida e si prosegue sul percorso stabilito.
I primi 85 km. sono di una noia incredibile, se non fosse per il vento contrario che spazza la SP30 e un gradito incontro con una femmina di Golden Retriever e la sua padroncina, la noia sarebbe stata ancora maggiore ma variare il percorso inserendo qualche salita extra sarebbe deleterio e avrebbe allungato la strada. Finalmente, a Cairo Montenotte la strada si fa interessante e ci avviamo verso Roccavignale, sede della Big Bench Turchese, dove ci attende una sorpresa.

 

Strada sbarrata,
un team francese sta testando un’auto da rally, -non chiedetemi cosa sia perché sono un asino in questo campo- sullo spiazzo dove è posizionata la grande panchina, un tendone con tavolo e ogni ben di Dio da mangiare ma non per noi, sulla strada ben segnalati i posti di blocco, l’auto che parte a tutta e fa ritorno dopo poco.
Ci lasciano passare, saliamo al meglio delle nostre possibilità ma al successivo posto di blocco eccoci nuovamente fermi si riprende fiato, ognuno a suo modo, io mi rilasso in attesa dell’auto e Sara attacca bottone con l’addetto alla sicurezza, che guarda il caso è un cultore pluridecennale di ju jitsu, e la figlia di Sara è campionessa di Judo, c’è materiale per restare li tutto il giorno.
Un rombo di motore potente e da dietro la curva arriva l’auto, ci sfreccia davanti a tutta velocità e in un attimo scompare dalla nostra vista, dopo qualche minuto, eccola nella direzione opposta, cerco di riprenderla in un video, passa velocissima, derapa e in un attimo scompare ed abbiamo il via libera.

Montezemolo,
e siamo in Alta Langa a 700 metri sul mare, uno spettacolo di strade, temperatura fresca, il vento nella schiena che a volte procura anche qualche brivido di freddo, peccato per la lontana foschia che inibisce seriamente il paesaggio circostante.
Ed eccoci alla Big Bench per tutti, quella arancione con lo schienale apribile che può accogliere anche chi non potrebbe salire normalmente. Siamo seduti li, ognuno ai lati opposti della panchina, mangiando qualcosa e arrivano loro, una decina di ragazze un po’ attempate che cavalcano altrettante E-bike rosse. Lasciamo subito la panchina libera ma pare che non sia nel loro interesse. Dopo qualche minuto, ecco che arriva un trafelato signore di mezza età, anche lui Francese e anche lui su una bici da corsa ma non elettrica.
Ecco spiegato il ritardo.
Sara rispolverando tutto il Francese che riesce a ricordare attacca bottone anche con lui. Si stabilisce che i Francesi anche se sanno parlare Italiano, rimangono sulla difensiva e favellano nella loro lingua, l’unica cosa che riusciamo a capire, è che sono diretti a Sanremo.

 Si fa tardi,
e chiusa la parentesi “francesi”, si riparte in questa Langa stupenda, ora per togliere un po’ di salita, potremmo dirigere verso Bossolasco discendere a Benevello e successivamente al bivio per Castino ma si allungherebbe la strada e Sara decide di proseguire sul giro, quindi dopo la discesa verso san Benedetto B.bo si risale a Niella.
C’è vento, qui alla Spianata dell’Amore dove si trova la Big Bench Turchese, fa piacere ma solo al sole, il panorama è sempre un po’ sbiadito ma veramente un bel posto.
 Il giro è finito?
Si, per quanto riguarda i punti di interesse, ora davanti a noi c’è la grande corsa in discesa verso Feisoglio e Cravanzana, seguita da Cossano, Santo Stefano e Canelli e ancora il passaggio sulla vecchia strada per Nizza, molto più tranquilla della provinciale che passa per Calamandrana. Rinunciamo alla parte del tracciato che prevede la salita a Gianola e il successivo passaggio alla grande panchina di Alice Belcolle, io sono quasi brasato, e Sara ancora fresca come una rosa in salita mi anticipa sempre di qualche metro. La parte terminale è controvento ed evitando ulteriore salita si allunga il tragitto, ed ecco che senza volere anche Sara si porta a casa 200 km. 
 Il suo titolo su Strava è:
“Primi 200 dell'anno”, buon segno a quanto pare ha intenzione di farne altri.
A presto notizie.
SEMPREINSELLA!
P.S.
Il titolo è tratto dalla famosissima parodia ambientata a Milano nel film “Totò, Peppino e la Malafemmina”, noi oggi eravamo nella stessa situazione, quella di non capire nulla o quasi, ma anche i Francesi.