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Ecco Olbicella, la vecchia trattoria dove si poteva mangiare a crepapelle e con prezzo modico, è ormai chiusa, una signora del posto mi intrattiene raccontando un po’ di storia del posto, ...
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
00:02:44 Belforte, via Rossiglione 1
00:20:10 Strada Beiro da Rossiglione 2
00:10:04 Passo della Crocetta da Bivio per Garrone 3
00:12:15 Monte Calvo da passo della Crocetta-Tiglieto 4
00:17:32 Cremolino da Montemartino (strada Sbarra) 5

 15/09/2017
• Distanza 110.00 km
• Tempo 04:31:51
• Dislivello 1339 metri


Nebbia questa mattina nella pianura,
questo significa cielo sereno, guardando bene si intravvede la luna, potrebbe essere il preambolo di una bella giornata, ma non è andata così.
Ore otto e parto verso Bosco Marengo, il sole che cerca spazio tra la fitta nebbia ma non riesce a spuntarla, una nebbia umida, che bagna i vestiti ed appanna gli occhiali.
Proseguo ed a Basaluzzo lo scenario cambia, la nebbia si è alzata ma il celo è coperto di nuvole fitte, che presentano tutte le sfumature di grigio, pare cada qualche goccia di pioggia, ma forse è solo portata dal vento.
Superati gli abitati di Ovada e Belforte, attacco la strada per Sante Criste, strappo secco e potente, utilizzata per il passaggio della Milano Sanremo di qualche anno fa, quando la strada diretta per il Turchino era interrotta a causa di una frana.
Dopo una breve discesa ed un altro strappo, riprendo la ex SS456 del Turchino, seguendola fino a Rossiglione e nel cielo grigio cupo, si apre uno spiraglio di sole che illumina i monti davanti a me ma subito si chiude, in lontananza si vedono nuvole nere sul passo del Turchino. 

 

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 Ancora gocce rade di pioggia
e svolto a destra verso la val Gargassa, e mentre salgo il Passo della Crocetta, smette di piovere, la temperatura si alza di poco rendendo più gradevole la pedalata, al primo bivio svolto a destra, su strada Beiro, è la prima volta che la salgo, va su a strappi anche duri, ma la strada è piacevole immersa nel bosco di castagni, in quasi due chilometri svetto sulla SP79 delle Colle, detta anche “delle valli del latte”, proseguo ancora in leggera salita verso il bivio Garrone per poi discendere ancora sulla Val Gargassa e la strada per il Passo della Crocetta.
 Raggiunto il passo,
svolto a sinistra, per il Mote Calvo e ancora gocce di pioggia rade mi accompagnano fino al punto panoramico dove la strada asfaltata lascia il passo ad uno sterrato che arriva fino su, al Monte Pavaglione.
Avanzo sullo sterrato ancora per qualche decina di metri, lo spettacolo dei monti, neri come la pece per la poca luce, la nebbia bianca lontana in pianura, adagiata come bambagia a nascondere paesi e città, che in condizioni di bel tempo si vedrebbero nitidamente.
Ancora gocce d’acqua gelida, questa volta grosse e non tanto rade, decido di scendere, non ho portato l’antivento ed ora soffro il freddo.
Scendo fino a Tiglieto e poi a Piana di Badia, a destra uno spiraglio di luce bianca, forse riesco ad uscire da questo stillicidio d’acqua gelida. 
 Proseguo sulla strada per Olbicella
che segue il corso tortuoso del Torrente Orba, la strada fino ad ora bella, il confine tra la Provincia di Genova ed Alessandria, da SP76 di Olbicella cambia nome in SP207 sempre di Olbicella, ed ecco lo sterrato, 800 metri di pietrisco polveroso, per fortuna ben steso, senza buche e non so spiegarmi il motivo per cui non venga ricoperto di asfalto, forse perché è terra di confine e nessuno se ne cura.
Ecco Olbicella, la vecchia trattoria dove si poteva mangiare a crepapelle e con prezzo modico, è ormai chiusa, una signora del posto mi intrattiene raccontando un po’ di storia del posto, dice che una volta, c’erano tre negozi, oggi con soli 12 residenti Olbicella è diventato un paese fantasma, in compenso – dice-, abbiamo la strega di Olbicella e indica con la mano un grezza scultura appoggiata ad un muretto.
 

Mi avvicino e scatto un paio di foto, accanto al busto della strega una singolare poesia ne narra la storia.

 
 
 
Riparto, sulla strada che conduce alla madonna delle Rocche,
che sarebbe una bellissima strada se le manutenzioni fossero eseguite, a tratti saltuarie e grandi buche seminascoste dall’asfalto umido, compaiono all’improvviso. La strada è quasi tutta in discesa ma nel tratto finale, una contropendenza di circa un chilometro spezza le gambe.
Pioviggina mentre svolto per Cassinelle, ho intenzione di salire a Cremolino passando per una strada privata che qualche settimana fa ho percorso nel senso contrario, è una bella scorciatoia ma su alle abitazioni c’è una barriera stradale elettrificata, quasi sempre chiusa. Ci passo sotto, e in poco tempo sono sulla strada per Cremolino.
Ora non rimane che vincere questa estenuante corsa contro la pioggia, riesco a distanziare le gocce d’acqua sul crinale di Carpeneto, in leggera discesa riesco ad aumentare la velocità ma a Castelferro, la pioggia riprende rada e fredda, la porterò con me fino a casa, poca, scarsa, non utile per la campagna ma abbastanza molesta per me.
SEMPREINSELLA!