...e sono al Pian dei Grilli, ora è discesa mi allaccio il giubbino e giù a tutta verso Voltaggio, attraverso il paese e mi dirigo sulla strada che conduce al monte Lanzone, ...
Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:17':09" | Strada alta Novi Serravalle | 1 |
0:18':22" | Passo della Castagnola da Borgofornari | 2 |
0:35':15" | Passo dell'Alpino da Voltaggio (Monte Lanzone) | 3 |
29/03/2012
• Distanza 107.97
• Tempo 04:10:34
• Dislivello 1191 metri
Vento, vento, vento di mare
che ti asciuga, ti sfianca, rompe le palle ma ti allena gambe, cuore e anche la pazienza, perché sai che prima o poi devi tornare a casa, e allora il vento dovresti averlo dietro che ti spinge, ti aiuta, ti è amico ma ora sono qui che pigio sui pedali cercando si tenerlo di lato, in modo che mi possa dare una mano, ma anche così è difficile da gestire perché rende ingovernabile la bicicletta e devo impostare le curve, le frenate, i rilanci in un modo diverso, inusuale.
Parto da casa tenendolo su un fianco,
direzione Bosco Marengo, Novi Ligure, sperando di evitarlo mi porto sulla strada dei campi da golf e l’unico sollievo è la discesa verso Serravalle, poi ricomincia l’angoscia falsopiano controvento.
Arquata, Isola del Cantone, Ronco, finalmente Borgo Fornari, svolta a destra e via sul falsopiano verso la Castagnola finalmente il vento è coperto dalle colline, come sparito. Salgo deciso, inizia il tratto più impegnativo, pochi chilometri e sono al Pian dei Grilli, ora è discesa mi allaccio il giubbino e giù a tutta verso Voltaggio, attraverso il paese e mi dirigo sulla strada che conduce al monte Lanzone, qui la strada è meno riparata e si ripresenta il mio compagno di viaggio, il vento un po’ mi spinge, un po’ mi frena ma non disturba più di tanto. Ho un problema con il cambio, ho sostituito la catena senza pensare che pignoni del mio Record erano alla frutta, avevo avuto i primi segnali in pianura quando forzando sul 19 mi saltava qualche dente ma ora in salita mi accorgo che non posso mettere il 21 e neppure il 25, mi devo arrangiare con il 23, basta prenderla con calma e anche i punti più duri vengono superati.
Salgo fino al bivio per Capanne di Marcarolo
e svoltando a destra il vento mi spinge impetuoso ma per poco, appena svolto il tornante eccolo di fronte a rendere dura una salita che altrimenti sarebbe facile. Continua così fino in vetta un po’ a favore un po’ contro, sono quasi in cima, già si intravvede la statua della madonnina tra poco vedrò quella dell’Alpino e poi discesa ma non è finita.
Ora il vento ha spazio per correre, corro anch’io giù a sessanta all’ora esagerando, in un tornate tocco deciso i freni e la ruota posteriore scivola via verso l’esterno, la bici si piega quasi orizzontalmente, penso sono a terra, già mi immagino dolorosamente sanguinante, un attimo, una frazione di secondo, lascio il freno, non capisco se sia stato un colpo di vento, la forza centrifuga o la mano di qualcuno che mi segue e mi protegge, ma la bici si rialza, ho il piede destro sganciato, piego a sinistra sulla curva e sono ancora con le ruote sull’asfalto. Scendo con meno forza, pensando che è andata bene il vento continua a spostarmi di lato finalmente sono in fondo alla discesa, ora è tutto più facile.
Mornese, Montaldeo, Castelletto, rischio di investire un tizio che si è buttato in mezzo alla strada senza guardare e proseguo sicuro verso casa con il vento alle spalle, veloce, finalmente amico.