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Le salite nel giro di oggi
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Tanti corti su e giù nel giro di oggi
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“un fuori programma nel giro Nord della provincia di Alessandria”
01/08//2023
• Distanza 193.64 km
• Tempo 9:06:07
• Dislivello 2044 metri

Sono le otto del mattino, e sono fermo con la ruota posteriore sgonfia. Poco fa uscendo da Valenza, ben camuffato con l’asfalto, ho urtato qualcosa sulla strada, pensavo di uscirne indenne e invece sono qui, a cambiare la camera, attorniato da un nugolo di zanzare valenzane, di quelle marroncine, belle grosse, carnose, che mordono solo al mattino o alla sera, proprio come quelle che erano da noi anni fa e che sono sparite surclassate da quelle tigre che invece, mordono inesorabilmente h24. Queste zanzare “comuni”, non le vedevo da diverso tempo e ora che le ho attorno, devo dire che sono meno assillanti delle sorellastre dette “Tigre”.
Cambiare la camera d’aria con questi cerchi per tubless e le mani che mi ritrovo, è sempre difficile e ci impiego quasi 15 minuti. Riparto e nella fretta sbaglio strada, recupero, pasticcio, la trovo, no non sono sicuro, torno indietro e perdo altri 20 minuti e sei chilometri in più.

 

Finalmente è Monte Valenza, la strada giusta a sono a ridosso del Po.
Pomaro Monferrato seguita da Rivalba che un tempo era nominata “Ritirata” che evoca le sue vicende legate agli straripamenti del fiume Po e edificata dai sui abitanti, costretti a lasciare il loro territorio, nell’attuale località nel 1857, durante il periodo fascista il nome Ritirata fu sostituito con il nome di Alferano e dopo la seconda guerra mondiale fu sostituito con l’attuale nome di Rivalba.
Proseguo verso Bozzole, Valmacca, Ticineto e Frassineto Po, tutta pianura e risaie, canali pieni d’acqua, fino a Casale Monferrato dove la strada comincia a dare soddisfazione, muovendosi in leggera salita.
Il Po sempre alla mia destra, si sente l’odore del fiume in questa mattina di foschia lontana che nasconde parzialmente le colline.

Coniolo, potrei passarci sotto, ma la salita mi attira sempre, e ignoro la strada bassa per Vialrada salendo per la SP7 Casale-Trino, raggiungo Coniolo Bricco e poi Vialarda e Pontesura.
È la volta di Camino, paese a me caro, che rievoca i ricordi di quando appena sposati, mia moglie Ornella, aveva ottenuto un contratto determinato come portalettere, per il comune alessandrino più lontano dal Capoluogo, Alessandria.
Lo sfioro Camino, salgo a Brusaschetto e attirato da un cartello che indica “Rocca delle Donne”, ignoro il Garmin che protesta per il fuori rotta e vado a curiosare.
Una cinquantina di residenti, una bella strada ad anello e a senso unico, che unisce le poche case, dal punto più alto si ha una bella visuale sulla valle del Po. Ritorno sul percorso salendo ad Isolengo. A Cantavenna mi soffermo sulla passerella del belvedere ad ammirare quel poco che -questa mattina- si vede della valle del Po, poi Zoalengo, Gabiano e Piagera e sono al confine con la provincia di Vercelli e quella di Asti, cambio direzione andando a Sud. Vallegioliti, sfioro Villamiroglio e Odalego Grande, proseguo per Murisengo e affiorano i ricordi di quando ci venivamo a suonare da ballo, volo con la fantasia a 50 anni prima e soprapensiero, sbaglio strada e quasi sconfino nell’astigiano.
Trittago, Alfiano Natta e sempre sul filo del confine astigiano, salgo verso Castelletto Merli. Per un attimo tento la salita a Perno Superiore, desisto, pensando allo sterrato che ne segue e ritorno sulla devastata strada per Ponzano e da qui sono al Santuario di Crea.

 Alla sbarra di accesso al piazzale del santuario, -sempre chiusa- è stato apposto un cartello -replicato su al piazzale- che impone di portare le biciclette a mano, ma chi di noi ciclisti -che indossiamo scarpette e da corsa- volendo andare al bar o semplicemente alla fontana, -abbastanza distanti- c’è il rischio di rovinare o rompere le tacchette di aggancio. Oggi a Crea c’è poca gente e salgo in bici a fare il pieno delle borracce, prossimamente, eviterò di salire al santuario.
Forneglio e Madonnina, sono prossimo ai 140 km, necessito di una sosta ma provo a tirare avanti nella speranza di trovare un bar aperto.
Mi rivolgo a Sud e comincia il contro vento.
Cereseto, Ottiglio, Altavilla Monferrato, nessun bar in vista sulla strada, lo trovo a Fubine e mi faccio una coppa gelato artigianale, -o simile- Bekc’s e acqua gasata.
Pieno fatto e sempre contro vento cancello la traccia del Garmin che prevede un passaggio da Oviglio a Bergamasco e cerco la strada più veloce per arrivare a casa.
Nella periferia di Casal Cermelli, mi fermo a chiacchierare con due amici ciclisti -in borghese-, squilla il telefono, mia figlia chiede dove sono. Arrivo subito.
SEMPREINSELLA!