Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:25':45" | Roncogennaro da Bistagno | 1 |
0:06':34" | Baretta da castel Boglione | 2 |
0:03':15" | Muretto di Casalotto | |
0:11':07" | Mombaruzzo da Casalotto | |
16/01/2021
- Distanza 108.7 km
- Tempo 4:52:44
- Dislivello 928 metri
“Quello sul torrente Erro”
Apro una parentesi!
Otto giorni fermo,
ma in inverno è normale e col dubbio della zona “Arancione”, il fermo si è allargato.
Vsitando il sito del Governo, (eccolo qua: http://www.governo.it/it/articolo/domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/15638 ) e cercando sulle domande frequenti della regione Piemonte, al capitolo “Attività Motoria o Sportiva”, non avevo trovato proprio nulla che confermasse la possibilità di uscire dal mio piccolo comune. Per fortuna un amico di Strava ha dipanato i miei dubbi, indicandomi il capitolo giusto, “Spostamenti”, che pensandoci bene uno che va in bicicletta, in effetti si sposta ma fa anche Attività sportiva e in quel capitolo, ribadisco ci hanno messo le bocce e la pesca ma niente bicicletta. Ma negli “Spostamenti” ben celato tra altre mille parole, che per trovarlo o uno le legge tutte oppure usando la parola chiave “bicicletta” e lo strumento di ricerca del browser (di solito è F3), ecco che magicamente compare il paragrafo:
“È possibile recarsi in un altro Comune al solo scopo di fare lì attività sportiva? In alternativa, è possibile varcare i confini comunali mentre si pratica l’attività sportiva (per esempio correndo o valicando un monte), per concluderla comunque all’interno del proprio Comune?”
Che così recita:
“ È possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma. Inoltre è possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza. Si ricorda inoltre che, ai sensi del Dpcm, per i comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti è equiparata al territorio comunale la fascia territoriale circostante, fino a una distanza di 30 km dai relativi confini.
Si ricorda che, durante lo svolgimento dell’attività sportiva, è sempre necessario mantenere la distanza di almeno 2 metri dalle altre persone.”
Chiarito questo punto, so che posso andare in bici e sono più sollevato.
Chiusa la parentesi.
Ho fatto un po’ di manutenzione
alla HBM Sleek detta Costanza (bici numero 3), ho sganciato dalla parete del garage la Carrera Podium detta Steel Heart (bici numero 1) e al suo posto ho appeso la Colnago EPS detta Blue Sky (bici numero 2). La numerazione è in base all’acquisto delle bici, quindi la Steel Heart è la più vecchia, la più pesante, la più rigida, la più grande come misura perché da quando l’ho acquistata io mi sono rimpicciolito e lei no. Ma è anche quella che amo di più, con lei ci ho fatto migliaia di chilometri e non mi ha mai dato un problema.
Il cambio bici lo faccio tutti gli anni, ed ogni volta che salgo sulla Carrera, il primo giro è un dramma. La posizione in sella è molto diversa e faccio parecchia fatica a riprenderci confidenza. Ma poi si va alla grande e quando, dopo diversi chilometri riprendo una delle “leggere”, per così dire, volo.
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Oggi non pensavo di riuscire a fare 100 km,
il destino ci ha messo lo zampino perché, deciso a ripercorrere all’andata, la strada che avevo fatto tornando dall’ultimo giro, (ormai è un bel gioco avvincente) e arrivato al capolinea Acqui Terme, ho percorso la Sp334 del Sassello e per raggiungere Bistagno, intendevo passare dalla SP225 Melazzo-Montechiaro, attraversando il torrente Erro ma, sul suggestivo ponte di ferro, chiuso per sicurezza dopo il crollo del Morandi di Genova e comunque transitabile sia a piedi che in bici, (ci sono passato molte volte dopo la sua chiusura al traffico) sono iniziati i lavori di sistemazione ed il ponte non c’è più. A panacea, era stato costruito in fretta e furia un guado sull’Erro, poco a valle del ponte, che ha funzionato per quasi 2 anni, ma l’Erro, questo dispettoso, ha aspettato che iniziassero i lavori sul ponte e poi si è mangiato 2/3 del guado. Risultato, non passa più nessuno, nemmeno io che per proseguire sul programma del giro, ha dovuto tornare ad Acqui allungando la strada di circa 11 km.
Poco male,
ma il difficile arriva a Bistagno quando attacco la salita per Roncogennaro. La bici è pesante, io sono pesante, i rapporti 34x26 sono di poco più duri del 36x30 della Sleek ma il peso, la postura e una settimana fermo, fanno la differenza e salgo facendo una fatica boia. In cima ci arrivo vivo e procedo verso Rocchetta Palafea, Castel Boglione, Baretta passando per strada Carnobbio e poi discendo a Gianola e via verso casa ma….
Ma decido di farmi ancora del male
e salgo dal muretto di Casalotto e poi ancora al paese degli amaretti, Mombaruzzo. Bon, le salite sono finite e anche la benzina nel mio serbatoio. Scendo a Bruno proseguo verso Bergamasco e il solo pensiero dello strappo di Carentino mi fa sentire male. Ancora uno sforzo, pochi chilometri e sono a casa. Le braccia doloranti per via della posizione più lunga, qualche doloretto alla schiena ma so che presto passa tutto.
Domani è ancora bel tempo, vedo come gira e magari ne approfitto per un altro giretto. SEMPREINSELLA!