...Ormai è quasi un mese o forse anche di più, che se ne sta’ li, stampata in terra sull’asfalto della SP181...
Le salite nel giro di oggi | ||
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Tempo | Salita | |
0:12':40" | Roccavecchia | 1 |
0:30':18" | Da Rivalta, Orsara, Trisobbio, Cremolino | 2 |
0:57':03" | Passo del Turchino da Ovada | 3 |
0:51':02" | Passo della Bocchetta da Campomorone | 4 |
Giro collegato: Il mistero della Freccia Gialla Parte 2 |
01/06/2014
- Distanza 203.39 km
- Tempo 07:58:50
- Dislivello 2386 metri
Un bel percorso,
io l'ho compiuto in due giorni per motivi tecnici. La prima parte è stata percorsa all'avventura senza sapere dove andavo. La seconda con un po' più di certezze. Comunque il tempo totale comprese le pause per ristoro, giri turistici e foratura e di 17 ore 36 minuti e 12 secondi. Calcolando che invece dei 400 e rotti km previsti ne ho percorsi 492 alla media di 23.97. Mentre il tempo pedalato, quindi senza contare le soste è di 16 ore 9 minuti e 17 secondi alla media di 26.12 km/h. Buono direi!
Ormai è quasi un mese
o forse anche di più, che se ne sta’ li, stampata in terra sull’asfalto della SP181 “Bosco Marengo- Cantalupo”, quasi all’incrocio con la SP185, accanto a lei a qualche metro di distanza una sua sorella anche lei dipinta a mano libera, entrambe curvate a sinistra ad indicar la strada, con accanto un pallino anch’esso giallo per distinguerle da altre frecce gialle che si possono trovare per strada. Ogni volta che esco di casa, eccola li, quasi a dire segui le mie indicazioni, vieni a vedere dove ti porto, inizia l’avventura. E ogni volta che uscendo di casa la vedo, mi viene sempre più voglia di seguire la via che indica. Questa mattina sono partito tardi a causa dello smonto di reperibilità, erano già le nove passate quando ho preso la bici per un giretto, massimo 100 km, da tornare a casa in tempo per pranzare in famiglia. Poca roba da mangiare in saccoccia e le solite due borracce di Coca Cola. Salto in bici e arrivando all’incrocio eccola li, ci devo passare proprio sopra non è possibile evitarla. E allora vai, decido di andarle dietro e vedere dove porta.
Al semaforo un’altra che indica dritto
e allora via verso Predosa, Riosecco, sono ben visibili a terra è difficile sbagliare, se agli incroci non ne vedo so’ che devo proseguire dritto fino alla prossima indicazione. Al bivio per Roccagrimalda, due in fila a breve distanza tra loro dicono che devo svoltare a destra. E Rocca sia. La prima salita del giorno, è lunga appena un chilometro ma si fa sentire nelle gambe. Altre frecce col pallino mi guidano verso Carpeneto obbligandomi ad una visita al centro del paese, per poi proseguire in discesa e risalire a Montaldo Bormida. Proseguo sempre facendo attenzione a non perdere le frecce per strada. Bivio Rivalta, Orsara, Trisobbio, Cremolino. Tutto questo su e giù nella stessa zona mi lascia pensare che il percorso che sto’ seguendo sia quello di una cicloturistica con partenza ed arrivo nella zona ma on è così.
Da Cremolino scendo verso Molare e continuo verso Ovada e su ancora per la strada del Turchino, dove aggancio un ragazzo di Tiglieto che sta’ rientrando e un cambio per uno siamo a Rossiglione in poco tempo. Proseguo, convinto di svoltare a Campo Ligure. Invece no, via dritto fino alla nuova galleria e poi giù verso Voltri, oggi mi tocca vedere il mare.
Il bello di questo giro
è che non so’ assolutamente dove io stia andando e ad ogni svolta, è sempre una sorpresa. Mentre scendo accodato alle auto, penso che se la freccia di Voltri, indica di svoltare verso La Spezia, ritorno sui miei passi e torno a casa, non mi va di attraversare Genova. Quando sono in fondo alla discesa, eccola lì, che svolta a sinistra ma la curiosità è grande e la seguo ugualmente. Voltri, Prà, Sestri Ponente, un semaforo dietro l’altro e sono a Cornigliano, finalmente si svolta per i Giovi. Vi dico la verità che se le frecce avessero indicato dritto, io avrei svoltato comunque a sinistra per I Giovi, comunque.
Costeggiando il Pocevera, arrivo sempre seguendo le frecce a Campomorone e di qui, è BOCCHETTA, mi serve acqua, fa caldo e se non mi bagno un po’ salendo è la fine. Faccio il pieno alla fontana e via, su per la salita resa famosa dal Giro dell’Appennino. Salgo, tipo bradipo, qualche anno fa’ non mi sembrava così ripida sta’ salita e pensare che allora avevo il 39x23 e andavo su dappertutto oggi col 39x26 faccio solo una gran fatica. Salgo, al penultimo km mi supera un agilissimo ciclista, mi piazzo dietro di lui a una decina di metri, quasi lo raggiungo ma nei tratti duri, lui con la compatta è avvantaggiato. Scollina, scollino anch’io qualche secondo dopo, ci fermiamo per indossare il giubbino, un rapido saluto, lui torna giù a Campomorone e io via verso Voltaggio, pensando che è finita per oggi ma, non è così.
Si, alla peggio mi toccano gli Eremiti
e l’Alpino o al limite la Castagnola e poi è finita. Quando sono a Voltaggio, le frecce indicano inesorabilmente GAVI. E’ finita penso, Gavi e poi a casa. A Gavi, invece, si svolta a destra, galleria e poi giù nella val Scrivia e ancora a destra in direzione Arquata. Penso, di solito queste cose le organizza “La Bici” ed Arquata sarà sicuramente il punto di partenza di questa che ormai assomiglia sempre di più ad un brevetto per Randonnee. Invece Arquata la tocco appena, le frecce obbligano la svolta verso la Val Borbera. Si mette male. Proseguo, anche se il nulla nelle mie tasche, il nulla nel mio stomaco ed il nulla nelle gambe mi consigliano di svoltare verso Serravalle ed andare a casa dritto come un fuso.
Sono curioso e questo fatto, vince sulla fame. Proseguo, supero Vignole, Borghetto Borbera, poi la svolta a destra in direzione Molo Borbera. Al bivio per Sorli, STOP, posto di blocco, corsa Rally in opera e quel che più conta, baracchino dei panini imbottiti e caldi. Panino con la salamella, birretta ed acqua gasata non troppo fresche ma ugualmente piacevoli dopo 160 km. di strada. Mangio, bevo e risalgo in bici ma una freccia diversa dalle altre, sempre gialla per carità ma è stampigliata in modo perfetto, con un carattere quadrato, anche il pallino è quadrato e sotto porta le lettere M e T. Le interpreto come tragitto medio. Indica a sinistra proprio verso la strada chiusa al traffico da dove ogni tre minuti scende una macchina in gara. Dritto verso Molo e Gabagna, sicuramente è il percorso lungo. Ma quanto è lungo sto’ percorso lungo? Se quello di quello medio ho già fatto 160 km e me ne mancano ancora almeno una quarantina per arrivare alla freccia di Casal Cermelli, quindi parliamo di un medio di 200Km, l’altro, quello lungo come minimo è 300 se non 400. Non fa per me almeno non oggi.
Torno sui miei passi, svolto per Serravalle e col vento nella schiena e punto verso casa, con una piccola deviazione su Frugarolo, ma solo per arrivare ai 200 Km. Per oggi è finita e io che volevo pranzare con i miei!